Continua il braccio di ferro tra i manifestanti e la giunta militare che guida il Paese dal rovesciamento, l'11 aprile, del trentennale regime di Omar al-Bashir. La piazza accusa i militari di ritardare la transizione del potere a un'autorità civile e minaccia lo sciopero generale.
Continua il braccio d ferro tra la giunta militare che guida il Sudan e i manifestanti che chiedono da settimane una rapida trasizione del potere nelle mani di un'autorità civile, dopo il rovesciamento, l'11 aprile, del regime trentennale di Omar al Bashir. Nonostante i colloqui vadano ufficialmente avanti, le posizioni su tempi e modi del passaggio di poteri restano molto distanti.
"Penso che il consiglio militare transitorio stia ritardando la transizione verso un'autorità a guida civile per guadagnare tempo e organizzarsi all'interno del partito - dice questa manifestante - la giunta militare ha l'obbligo di trasferire il potere a un'autorità civile".
La piazza chiede "una limitata rappresentanza militare" in un consiglio sovrano, ma i militari intendono guidare una transizione concordata non piu' breve di 3 anni. La data del prossimo tavolo di negoziati non è stata ancora fissata. Le manifestazioni potrebbero presto sfociare in uno sciopero generale. Intanto Stati Uniti, Gran Bretagna e Norvegia prendono posizione in favore dei manifestanti