A 20 anni dai crimini commessi in Kosovo dai serbi, la risoluzione del parlamento di Pristina non piace a Belgrado che dichiara "blocchiamo i negoziati"
Il Kosovo non dimentica.
A 20 anni dai crimini commessi in Kosovo dai serbi, il parlamento di Pristina adotta una risoluzione che condanna il 'genocidio, le atrocità e i crimini commessi dalle forze serbe' durante la guerra del 1998-1999.
A favore della risoluzione, come riferito dai media locali, hanno votato tutti i 79 deputati presenti, assenti i parlamentari rappresentanti della minoranza serba.
Belgrado ha reagito duramente alla risoluzione, parlando di pura propaganda falsità e calunnie destinate a chiudere definitivamente la porta al negoziato che mira da anni a stabilizzare i rapporti tra i due Paesi.
Nell'ultimo vertice dei Balcani a Tirana le posizioni dei due Paesi sono rimaste distanti: tra le altre cose, Pristina chiede il riconoscimento dell'indipendenza, dichiarata unilateralmente nel 2008, e Belgrado la fine dei dazi sulle merci di serbe tassate al 100%.