Il sultano del Brunei annuncia lo stop alla parte della sharia che prevedeva la lapidazione dei gay, dopo le proteste internazionali
Il Brunei fa marcia indietro sulla Sharia. Il sultano Hassanal Bolkiah ha fatto sapere che la pena di morte prevista dalla legge islamica non sarà applicata, contrariamente a quanto annunciato lo scorso 3 aprile. La nuova legge prevedeva la lapidazione in caso di sesso omossesuale, stupro e adulterio e aveva scatenato in tutto il mondo proteste portate avanti da attori e celebrità come George Clooney. Nel Brunei anche altri crimini, come l'omicidio e il traffico di droga, sono punibili con la pena capitale, anche se è dal 1990 che non ci sono esecuzioni. Una moratoria di fatto che il sultano ha deciso di estendere ulteriormente.