Premiati anche i socialisti.
I catalani hanno le idee chiare: alta affluenza alle urne e voto che vira a sinistra. Vince Esquerra Republicana, il cui leader Oriol Junqueras è in prigione. Cade il partito di Puigdemont, che ha scelto il più confortevole esilio a Bruxelles dopo lo strappo col governo di Madrid sull'indipendenza della Catalogna.
"Non siamo del tutto soddisfatti - dice Gabriel Rufián, candidato di Esquerra Republicana - oggi, qui, inizia un nuovo ciclo (elettorale), questa sarà la prima di molte vittorie".
Barcellona ha anche premiato i socialisti di Sánchez: una situazione che incoraggia a cercare e trovare una soluzione politica alla questione catalana. Negli ultimi mesi Esquerra Republicana ha aperto al dialogo: i leader vincitori potrebbero dunque formare un esecutivo in grado di riformare la Costituzione in senso federalista e archiviare le tensioni degli ultimi tempi.
Quello che i socialisti non possono fare è però concedere troppo e, sul fronte nazionalista, Junqueras sembra considerare la secessione un'istanza irrununciabile: uno scenario ancora in via di definizione, anche alla luce delle future alleanze per dare vita al governo.
Esquerra Republicana pensa ora alle prossime elezioni del sindaco di Barcellona - candidato Ernest Maragall - e alle elezioni europee del prossimo 26 maggio.
Ancora incerto il futuro dei nove leader indipendentisti catalani in carcere, compreso il numero uno di Esquerra Republicana, Oriol Junqueras.