Tennis: il libro-verità di Marion Bartoli

Tennis: il libro-verità di Marion Bartoli
Diritti d'autore REUTERS/Christian Hartmann
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Di Cristiano Tassinari
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Un libro-verità come terapia: Marion Bartoli, la tennista francese capace di vincere Wimbledon nel 2013, esce allo scoperto e racconta i suoi sogni, le sue imprese e i suoi demoni (la depressione e l'anoressia) nel libro dal titolo "Renaître". Felice della sua rinascita.

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Quando, nel 2013, Marion Bartoli realizzò il suo sogno da bambina vincendo il torneo di Wimbledon, non poteva ancora sapere che da lì in poi, dopo aver raggiunto la cima, la sua sarebbe stata una caduta vertiginosa.

E non tanto per i risultati sui campi da tennis, quanto nella vita privata. Nei rapporti con i genitori (il padre che la seguiva ovunque, la madre che odiava il tennis), nella vita amorosa e nei confronti di quei demoni che l'avrebbero presto assalita (depressione e anoressia) apparentemente senza motivi.

Marion Bartoli racconta la sua vita - le sue vite, si potrebbe dire - nel libro-verità "Renaître" ("Rinascere"), che è uscito in questi giorni, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Flammarion. ¨
Sotto titolo molto eloquente: "Il più duro, è dopo la vittoria".

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6.7.2013: Marion Bartoli batte Sabine Lisicki e vince Wimbledon.REUTERS/Suzanne Plunkett

Perchè il titolo "Renaître"?

"L'anoressia, in qualche modo, è un tentativo di suicidio. Dovevo assolutamente recuperare la voglia di vivere".
Marion Bartoli
Ex tennista

Marion Bartoli risponde cos`i: "L'anoressia, in qualche modo, è un tentativo di suicidio. Dovevo assolutamente recuperare la voglia di vivere. Dunque, quella di oggi è assolutamente una rinascita, un ritorno a quella persona che sono stata fino al 2013, quando aveva realizzato il mio sogno d'infanzia, vincere Wimbledon, e avevo tutta la vita davanti per tanti nuovi progetti".

Oggi, a quasi 35 anni (li compirà in ottobre), Marion Bartoli sembra aver utilizzato questa sua autobiografia come terapia: e, a quanto pare, ha funzionato.
Non soffre più di anoressia, anzi, ha messo su qualche chilo, ha superato il "buco nero" della depressione e sta tentando di recuperare il rapporto con una famiglia che le era stata sempre molto vicina durante la carriera, forse persino troppo, in maniera asfissiante.

REUTERS/Neil Hall
8.7.2013, Londra: ospite d'onore della Djokovic Foundation è Marion.REUTERS/Neil Hall
"Pesavo 41 chili, mi cadevano i capelli e i denti, mi facevano male la pelle e le ossa, non riuscivo nemmeno a fare le scale. Ho avuto l'impressione, ogni giorno, di essere vicina alla morte. Non potevo continuare cosi".
Marion Bartoli
Ex tennista

Non ha più bisogno di fare la Maratona di New York (nel 2016, pesava 41 kg! Era appena uscita dall'ospedale ed era stata rifiutata dal Torneo delle Leggende di Wimbledon per motivi di salute) per dimostrare di avere la forza necessaria per uscire dal tunnel.

Non ha più bisogno di vedere il suo attore preferito, Pierce Brosnan, in tribuna a Wimbledon (accadde nella semifinale del 2013) per caricarsi e giocare ancora meglio.

Ora, Marion ha ripreso a frequentare il circuito WTA come giornalista, intervistando tante vecchie amiche, molte delle quali antiche rivali sui campi di tutto il mondo.

E cosi il suo mondo si è rovesciato di nuovo, tornando ad essere "normale".

REUTERS/Charles Platiau
Marion Bartoli versione giornalista con Simona Halep al Roland Garros 2018.REUTERS/Charles Platiau
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