Sri-Lanka, intelligence allertata da 4 aprile: "strage andava evitata"

Sri-Lanka, intelligence allertata da 4 aprile: "strage andava evitata"
Diritti d'autore REUTERS/Athit Perawongmetha
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Di Antonio Michele Storto
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Mentre le prime vittime vengono sepolte, il governo è nel ciclone delle polemiche per l'allerta-strage ricevuto da settimane dal Dipartimento di Stato USA: "una vergogna per la nostra intelligence"

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L'incubo pare non aver fine in Sri-Lanka. A oltre 24 ore dalla strage di Pasqua,  una nuova esplosione si è verificata nella capitale, Colombo, mentre la polizia cercava di disinnescare un ordigno posizionato su un furgone, che è detonato senza mietere ulteriori vite.  Altri 87 ordigni a basso potenziale sono stati rinvenuti nel frattempo nei pressi di una stazione degli autobus, prima che potessero esplodere. 

E intanto monta la polemica sull'allarme che alcune agenzie di intelligence internazionali - tra cui, secondo Reuters, ci sarebbe il dipartimento di Stato Usa - sembra avessero diffuso due settimane prima della strage. "Un colossale fallimento della nostra sicurezza - lo ha definito il ministro della SaluteRajitha Senaratne - aggiungendo che ciò nel governo è motivo di vergogna per tutti". 

"Le agenzie di Intelligence internazionali - ha dichiarato mestamente Senaratne, di fronte ai giornalisti - ci avevano informato il 4 aprile che qualcosa di simile avrebbe potuto accadere nel nostro paese. Ci avevano detto che attentatori suicidi avrebbero attaccato diversi luoghi, specificando che gli obiettivi potevano essere le chiese cristiane e cattoliche e anche le destinazioni turistiche, gli alberghi".

Lo stesso Senaratne ha puntato il dito contro il National Thowheeth Jama'ath (NTJ), un movimento islamista che secondo il governo sarebbe responsabile degli attacchi, i quali, inizialmente, si era pensato andassero addebitati alle Tigri Del Tamil, il movimento marxista-separatista che per un decennio ha combattuto una sanguinosa guerra col governo locale. 

Rivelazioni che, di certo, non sono di nessun conforto per quanti, nel Paese, iniziano a seppellire i propri cari. "Al momento siamo in una situazione terribile" racconta Prasad Harshan, un sacerdote di Colombo. "Abbiamo bisogno di una generale riconciliazione: da un lato ci sono persone che soffrono davvero, dall'altro c'è chi vive nella paura per quanto potrebbe accadere dopo".

La sensazione, in effetti, ¨è che la crisi sia tutt'altro che rientrata. La polizia ha arrestato 24 sospetti in relazione alla sequenza di attentati, ma mentre il secondo coprifuoco è appena terminato, in molti temono che l'incubo non lo sia affatto

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