Perù: si suicida l'ex presidente Garcia

Perù: si suicida l'ex presidente Garcia
Diritti d'autore  REUTERS/Guadalupe Pardo/File Photo
Di Debora Gandini
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Perù: si suicida l'ex presidente Garcia tenta il suicidio. Il politico era accusato di corruzione

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Piuttosto che farsi arrestare ha preferito suicidarsi. E' deceduto, all'ospedale di Lima, l'ex presidente Alan Garcia, che si era sparato alla testa poco dopo l'arrivo della polizia nella sua abitazione. Le sue condizioni era apparse subito gravissime.

Accusato di presunti reati di corruzione, Garcia è stato presidente del Perù dall'85 al ‘90 e di nuovo dal 2006 al 2011. Gli investigatori si sono presentati a casa dell’ex capo di Stato con un mandato di detenzione provvisoria di dieci giorni, emesso dal giudice nell'ambito della maxi inchiesta sul caso Odebrecht. Secondo l'accusa la compagnia brasiliana di costruzioni avrebbe pagato 4 milioni di dollari a Luis Nava, e al figlio Josè Antonio, stretti collaboratori di Garcia, per aggiudicarsi il bando per la realizzazione della Linea 1 della metropolitana di Lima.

Garcia si è sempre dichiarato estraneo alle accuse di tangenti. Lo scorso novembre aveva anche chiesto, senza successo, asilo all'Uruguay.

Alan Garcia arriva in tribunale a Lima per testimoniare sul caso Odebrecht. Febbraio 2017 REUTERS/Guadalupe Pardo

Il leader socialista è il quarto ex capo di Stato coinvolto nel mega scandalo esploso nel paese andino dopo le ammissioni dell'ex ceo della Odebrecht, Marcelo, davanti ai magistrati brasiliani.

La confessione faceva parte del corposo dossier consegnato poi agli inquirenti statunitensi con i quali la holding concordò il pagamento della più alta multa mai versata da una multinazionale per evasione fiscale.

I fascicoli furono poi trasmessi per conoscenza ai 12 paesi dell'America Latina nei quali la Odebrecht aveva ottenuto degli appalti grazie al versamento di cospicue tangenti. La Procura peruviana aveva avviato subito un'inchiesta che si è estesa a decine di alti dirigenti industriali e altrettanti uomini politici.

Il mondo delle costruzioni era stato sconvolto da un vero terremoto politico-economico e due delle principali multinazionali del paese erano state costrette a sospendere decine di grani lavori di infrastrutture. Ma è stato il mondo politico e istituzionale a subire le più gravi conseguenze. L'ex presidente Alejandro Toledo, accusato di aver incassato tangenti per quasi 17 milioni di dollari, era fuggito negli Usa dove si trova ancora inseguito da una richiesta di estradizione; subito dopo era toccato all'ex presidente Ollanta Humala, finito in carcere per quasi due anni assieme alla moglie Nadine Heredia.

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