C'era una volta l'Aquila: dieci anni di resilienza tra macerie e speranze

C'era una volta l'Aquila: dieci anni di resilienza tra macerie e speranze
Di Elena CavalloneJack Parrock
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Il viaggio di Euronews in Europa fa tappa a L'Aquila. Dieci anni fa il terremoto, le vittime. Oggi si fanno ancora i conti con una ricostruzione difficile delle case e delle proprie vite.

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Il nostro viaggio on the road in Italia insieme a Elena Cavallone e Jack Parrock della redazione di Euronews, si ferma a L’Aquila, una città in cui esattamente dieci anni fa un terremoto ha distrutto le case, gli edifici e ha ucciso 309 persone. La città è in piena fase di costruzione dopo 10 anni.

L’Italia è il paese che riceve l’ammontare più alto di fondi europei di solidarietà. Andrea e Stefania ci raccontano che cosa è successo in questi 10 anni e come vivono gli aquilani a 10 anni dal sisma.

Tra le vite spezzate in quella notte del 6 aprile c’erano quelle di molti studenti, come Andrea e Stefania che all’epoca frequentavano l’università e che ricordano molto bene quei momenti.

Andrea Mancini, residente de L'Aquila, comfessa che quella notteha per sempre cambiato la sua vita. "E' stata una reazione di terrore, puro terrore pianti anche perché da dove vivo io vedo tutto il centro storico, quindi ci siamo resi conti subito che rear successo un dramma e sia edera il fumo che usciva dalle macerie delle case crollate e quindi le percezione è stata immediatamente della strage che erano cadute case, che era successo qualcosa".

Visitiamo le unità abitative provvisorie costruite nelle periferie dell’Aquila e finanziate dall’Unione europea per un totale di 350 milioni di euro. Alcune case, costruite sotto il governo Berlusconi sono state al centro di accuse per utilizzo improprio di fondi europei, impiego di materiali di scarsa qualità e infiltrazione mafiose.

"In alcuni appartamenti sono crollati dei balconi, in altri si sono verificate inflitrazioni di acqua e quindi hanno causato il sollevamento dei pavimenti e altri problemi che hanno causato danni agli intonaci e le persone ne hanno risentito", ci spiege Stefania di Nardo.

Mentre diamo un'occhiata alle unità abitative, una signora ci viene incontro e ci invita a casa sua. Dopo poche battute e ci racconta del dolore per la perdita delle persone care.

"Una carissima amica, i figli, il dottore che era il pediatra dei miei nipotini e diciamo che abbiamo sofferto".

Marcella del Vecchio vive da 10 anni in questa casa e aspetta che la sua venga ristrutturata. La solitudine è tanta ma afferma di aver ricevuto supporto dall’Unione europea e che per questo andrà alle urne a maggio.

"Certo he andrò a votare, è mio dovere perché secondo me sarebbe l’unico modo per ingraziare"

Andrea e Stefania ci guidano per il centro storico dell’Aquila, dove ricostruzione va a rilento. Venuto meno quello che era il cuore della vita sociale, la città sembra aver perso la sua anima.

“A piazza San Biagio si svolgeva maggiormente la vita notturna, l’aperitivo dei giovani, dove c’erano numerosi locali e passavamo qui molto tempo".

La città è ancora un vero e proprio cantiere e molte persone si sentono abbandonate dall’Unione europea. "Come ci percepisce l’Unione europea, io questo vorrei sapere: ci percepisce? Capisce le differenze? Capisce cosa accade qui? - dice uno dei residenti - questa è un’Europa fatta da un sistema, e questo sistema va distrutto e ricostruito perché non funziona, ci sono i poteri forti".

Dopo il terremoto molti giovani hanno abbandonato la città per studiare altrove o per trovare lavoro, ma non è stato cosi per Andrea, che al contrario ha deciso di aprire un bar proprio nel vecchio centro storico.

"Mentre prima forse dicevo che me ne volevo andare, volevo fare quello e quell’altro, ora invece è nato un senso di appartenenza ancora maggiore. Il futuro del centro storico lo vedo sempre più pieno di gente, con sempre più attività e spero con molte persone con il sorriso".

Raccontiamo l'Europa fa tappa all'Aquila

In vista delle elezioni europee il 9 aprile 2019 l'Università degli studi dell'Aquila ha ospitato una giornata di studio e divulgazione sull'Unione Europea e sulle opportunità che offre in campo scientifico e sociale.

L'obiettivo è stato quello di rendere più vicina l'UE con le sue istituzioni ai suoi cittadini, specialmente ai più giovani. Nella cornice dell'Aula Magna tecnici e funzionari delle istituzioni europee hanno illustrato le priorità della politica di ricerca e della politica di coesione, che è alla base dei fondi strutturali assegnati alle Regioni europee. Qui il video completo.

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L'evento è stato organizzato nella cornice della campagna lanciata dal parlamento europeo stavoltavoto.eu che, in vista delle elezioni europee, mira a far conoscere dal vicino le realtà istituzionali, attraverso attività ed eventi organizzati sul territorio. Per saperne di più date uno sguardo alla pagina web della campagna.

TUTTE LE TAPPE DEL ROAD TRIP

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