Morta la vedova di Slobodan Milosevic, la "Lady Macbeth" dei Balcani

Morta la vedova di Slobodan Milosevic, la "Lady Macbeth" dei Balcani
Diritti d'autore REUTERS/Petar Kujundzic
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Si è spenta dopo una malattia in Russia, dove viveva in esilio dal 2003. Nella biografia che scrisse del marito, disse che Milosevic era stato una figura politica dominante perché menzionato più volte "dei presidenti russo, americano e cinese messi insieme".

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Mirjana Markovic, la vedova dell'ex leader jugoslavo Slobodan Milosevic, è morta domenica 14 aprile in un ospedale di Mosca, in Russia, all'età di 76 anni. Ne ha dato notizia l'agenzia Tanjug e media locali. Nei giorni scorsi i media a Belgrado avevano riferito delle condizioni di salute molto critiche della vedova di Milosevic, che viveva in esilio in Russia dal 2003. Il suo decesso è stato confermato anche da un amico di famiglia all'agenzia Afp.

Mira Markovic era stata soprannominata la "Lady MacBeth dei Balcani" per il ruolo di confidente e fidato braccio destro del marito. 

Secondo un amico, Dragoljub Kocovic, citato dal quotidiano Blic, il suo desiderio era quello di tornare in Serbia "ma non direttamente dall'aeroporto alla prigione". Non è stata precisata la natura della sua malattia. Avrebbe espresso la volontà di essere sepolta accanto al marito nella città della Serbia orientale di Pozarevac, ma sarà la famiglia a decidere.

Mirjana Markovic ha lasciato la Serbia nel 2003. Qui è stata accusata dai tribunali di abuso di potere ma il mese scorso un tribunale di appello di Belgrado aveva annullato la sentenza di condanna a un anno di reclusione; è stata inoltre coinvolta nelle vicende giudiziarie seguite al misterioso assassinio, nell'agosto 2000, dell'ex presidente Ivan Stombolic.

Nel giugno 2007, la magistratura serba ha emesso un mandato d'arresto internazionale contro la signora Markovic e suo figlio Marko accusandoli di essere legati ad un traffico di sigarette.

Nel 2008, sia la madre che il figlio hanno ottenuto asilo politico in Russia. Le autorità russe hanno sempre negato la sua estradizione in Serbia. 

REUTERS/Petar Kujundzic/Files

Slobodan Milosevic, coinvolto nelle sanguinose guerre degli anni novanta nella ex Jugoslavia, fu costretto a dimettersi nell'ottobre 2000 sotto la pressione della protesta popolare. Consegnato al Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi) l'anno dopo, l'ex leader jugoslavo morì di infarto nel 2006 nel carcere del Tpi, mentre era ancora in corso il processo a suo carico per genocidio e crimini di guerra. Temendo l'arresto, Mira Markovic e suo figlio non parteciparono ai funerali del marito in Serbia. DAi due è nata anche una figlia, Marija.

Nata nel 1942 ed ex professoressa di sociologia dell'Università di Belgrado, Markovic aveva pubblicato nel 2015 una lunga biografia a difesa della reputazione del marito, da lei descritto come una "figura politica dominante", affermando che "il suo nome è stato menzionato più spesso di quelli dei presidenti russo, americano e cinese messi insieme".

Mira Markovic ha ripetutamente dimostrato la sua spietatezza nei confronti di coloro che venivano considerati traditori della causa. Secondo lo scienziato politico Mujanovic, "è stata parte integrale del regime assassino di Milosevic, e come molti altri è fuggita dalla giustizia".

Un cavo diplomatico americano inviato nel 2003, e rivelato da Wikileaks, ha descritto la vita di Milosevic nel centro di detenzione dell'Onu sotto la giurisdizione del TPIY. Secondo il suo funzionario, Tim McFadden, l'ex uomo forte di Belgrado era solito chiamare tutti i giorni la moglie.

"Milosevic poteva manipolare un'intera nazione", le parole di McFadden citate nel dispaccio, "ma ha avuto difficoltà a gestire sua moglie la quale, d'altra parte, sembrava avere una forte influenza su di lui".

La signora Markovic ha sempre avuto nel sangue la politica, un istinto fenomenale di sopravvivenza e l'ambizione di governare un superstato balcanico. Innamorati fin dall'infanzia, Mira e Slobodan sono sempre stati insieme. L'arresto di Milosevic nell'aprile 2001 è stata la loro prima vera separazione dalla data del matrimonio, nel 1964.

Si erano conosciuti al liceo di Pozarevac, la loro città natale a circa 70 km a sud-est di Belgrado. La signora Markovic è figlia di due partigiani antinazisti. Sua madre, il cui nome di guerra era Mira, è stata giustiziata dai tedeschi nel 1944 in circostanze oscure. Comunista dall'età di 16 anni, Markovic è diventata capo del Nuovo Partito Comunista, la Sinistra Jugoslava, e nel 1995 ed è stata deputata al parlamento di Pozarevac. La Sinistra Jugoslavia ha successivamente formato una coalizione con il Partito Socialista di Milosevic (SPS).

"Quando compirò 60 anni (nel 2002), voglio che mio marito lasci la politica per passare il resto del tempo in vacanza", disse. Ma l'arresto e il processo a Milosevic alla corte de L'Aia ha spazzato via tutti i suoi piani di una serena vecchiaia.

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