Brexit, 4 giorni al no deal: si cerca il compromesso con i laburisti

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Diritti d'autore REUTERS/Simon Dawson
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Di Antonio Michele Storto
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A 4 giorni dalla data fissata per l'uscita, Theresa May difende la scelta di dialogare con l'opposizione: "è l'unica strada rimasta per scongiurare il no-deal"

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A 4 giorni dalla data fissata per il divorzio, la premier britannica Theresa May ha difeso le sue scelte, dichiarando che il dialogo con i laburisti era l'unico modo per evitare di lasciare l'UE senza un accordo. "La scelta che ci attende - ha dichiarato - è lasciare ll'Unione europea con un accordo o non lasciarla affatto. Ora credo che il governo ritenga che dobbiamo assolutamente ultimare Brexit, lasciando l'Unione europea. Ciò significa che dobbiamo trovare un'intesa, ed è per questo che abbiamo cercato nuove vie, un nuovo approccio per trovare un accordo in Parlamento, e questo significa colloqui interpartitici".

La speranza è che i due partiti riescano a superare lo stallo parlamentare prima del vertice di emergenza dell'Eurogruppo di mercoledî. I colloqui con l'opposizione sono stati appoggiati dalla leader della camera dei comuni, Andrea Leadsom, che sottolineato la riluttanza con la quale i conservatori stanno lavorando con l'opposizione. "Se lasciamo l'Unione europea - ha chiarito durante un'intervista concessa all'Andew Marr Show, sulla Bbc - allora è importante scendere a compromessi. Si tratta di questo e lo facciamo a denti stretti, ma la cosa più importante è lasciarla effettivamente l'UE".

Lo stesso leader dell'opposizione Jeremy Corbyn è sotto la pressione dei suoi deputati. Ottanta di loro hanno firmato una lettera per chiedere un voto pubblico in merito alle scelte del partito. "Stiamo aspettando - ha dichiarato la laburista Rebecca Long-Bailey, ancora nello show di Andrew Marr - che il governo torni da noi per dirci se sono disposti a muoversi su una qualsiasi delle loro linee rosse. Come ho detto, abbiamo avuto grandi discussioni e siamo scesi molti in dettaglio rispetto agli aspetti tecnici, ma finora non abbiamo visto nulla da parte del governo che suggerisca che siano disposti a cambiare qualsiasi parte dell'accordo in futuro".

Quella che sta iniziando, dunque, è l'ennesima settimana cruciale per Brexit. Se i colloqui falliscono, ci sarà una serie di voti vincolanti in Parlamento: la data di uscita resta fissata al 12 aprile e, a tutt'oggi, non è stato approvato alcun accordo di ritiro.

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