Un'alternativa per la Brexit. Le diverse ipotesi all'esame del Parlamento britannico

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Diritti d'autore REUTERS/Alkis Konstantinidis
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Di Giulia Avataneo
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Al voto le proposte del Parlamento dopo la doppia bocciatura del piano del Governo. Mille giorni dopo il referendum, la Brexit è ancora tutta da scrivere

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Il capo negoziatore dell'Unione europea sulla Brexit, Michel Barnier, lo ha detto chiaro: "Gli occhi sono tutti puntati sul Parlamento britannico".

A Westminster oggi si votano le alternative al 'piano A' della premier Theresa May, già respinto due volte da Westminster. Lunedì il Parlamento ha approvato la mozione del governo sulla Brexit emendandola, con una modifica che dà la priorità alle indicazioni della Camera dei Comuni. Il Primo Ministro ha annunciato che ne terrà conto, ma non intende portare a Bruxelles un piano che non ha chance di essere accolto dall'Unione europea.

Intanto la Camera si esprimerà su diversi punti: un'uscita senza accordo, la partecipazione del Regno Unito al mercato unico; un mercato comune 2.0, simile a quello norvegese o perfino di rimanere nell'Area economica europea (AEE) e unirsi all'Associazione di libero scambio. Infine le possibilità di un secondo referendum e di una revoca dell'Articolo 50, con il quale si fissa il processo che deve essere seguito dagli Stati che desiderino lasciare l'Ue.

Critico sulle politiche di Theresa May è il labourista Hilary Benn, presidente della Commissione parlamentare sulla Brexit. Qualsiasi proposta esca dal Parlamento - sostiene - va sottoposta nuovamente allo scrutinio dei cittadini.

"Ci è stato detto per mesi: sarà questo accordo o nessun accordo - ha commentato Benn - Questa è la prima reale opportunità per il Parlamento di prendersi la sua responsabilità, di assumere il controllo per rimediare al fallimento del governo".

I parlamentari potranno esprimersi per una o più opzioni. E non è detto che ne uscirà una strategia maggioritaria.

La Brexit, insomma, è ancora tutta da scrivere.

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