Israele invia ancora uomini al confine con Gaza: "Pronti ad entrare"

Israele invia ancora uomini al confine con Gaza: "Pronti ad entrare"
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Di Paola Cavadi
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Il premier israeliano Netanyahu ha inviato al confine meridionale con la Striscia un nuovo contingente militare e non esclude un intervento via terra. L'escalation preoccupa anche l'Onu. Apparati di sicurezza in allerta, venerdi alla Marcia del Ritorno sono attesi un milione di palestinesi.

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Truppe israeliane si ammassano al confine meridionale con la Striscia di Gaza,pronte ad entrare in caso di necessità. Il premier israeliano, nonchè ministro della Difesa, Benyamin Nethanyahu, ha deciso l'ulteriore invio di una brigata di fanteria, un battaglione di artiglieria e unità di riservisti. Nessuna tregua, dunque, al confine con la Striscia, dove nella notte un nuovo razzo avrebbe colpito il sud di Israele scatenando nuovi raid aerei.

L'aviazione israeliana bombarda il sud di Gaza (25 marzo 2019)
Razzi provenienti da Gaza lanciati verso il sud di Israele (25 marzo 2019)

La gravità della situazione è certificata anche dalle Nazioni Unite per bocca del suo segretario Antonio Guterrez: "Siamo stati chiari nella condanna dell'attacco missilistico , ma ora crediamo che sia assolutamente necessario evitare qualsiasi escalation e optare per la moderazione, perché la gente non soffra ancora di più in Israele, a Gaza e in Palestina in generale ".

Nickolay Mladenov, Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, ha espresso su twitter le sue preoccupazioni.

"Hamas deve sapere che Israele non esiterà ad entrare" nella Striscia ha avvertito il premier Netanyahu. Le nuove truppe si sommano a quelle schierate dopo il lancio del razzo che lunedi ha centrato una casa nel nord est di Tel Aviv, ferendo 7 persone. A due settimane dalle elezioni del 9 aprile l'intero apparato di sicurezza israeliano è in allarme, mentre venerdi 30, in occasione del primo anniversario delle Marce del Ritorno, sono attesi lungo la barriera di confine oltre un milione di palestinesi.

Il premier israeliano corre alla elezioni nonostante sia incriminato per frode e corruzione dalla giustizia israeliana. Alla sua destra, il partito in ascesa "Nuova Destra" lo ha fatto oggetto di critiche anche molto aspre, segno di una lotta intestina senza quartiere che si gioca in vista delle elezioni del 9 aprile. Specie sul delicato crinale del conflitto coi palestinesi. Il ministro dell'Istruzione Naftali Bennet, leader di Nuova Destra, ha definito "imbarazzante per Israele" il cessate il fuoco con Hamas, raggiunto e rapidamente saltato. La candidata del partito di estrema destra, nonchè ministra della Giustizia, Ayelet Shaked, in difficoltà nei sondaggi, è stata la protagonista di uno spot elettorale che ha suscitato numerose polemiche.

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