Venezuela: Juan Guaidó il "paramilitare"

Venezuela: Juan Guaidó il "paramilitare"
Di Alberto De Filippis
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Il chavismo monta un dossier contro il leader venezuelano

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Roberto Marrero il braccio destro del leader oppositore venezuelano Juan Guaidó, arrestato dal chavismo giorni fa, avrebbe confessato di aver contribuito a portare sul territorio nazionale sicari paramilitari colombiani. La prova serabbe quella dell'arresto successivo di Wilfrido Torres Gomez, uno dei leader del cartello criminale dei Rastrojos. Notizia confermata in un tweet del ministro dell'informazione chavista Jorge Rodriguez.

Mettiamo le cose in ordine. Nicolas Maduro ha sempre affermato che l'opposizione venezuelana vuole portare il conflitto armato in Venezuela. Va detto che quello di Juan Guaidó, Voluntad Popular, è un partito che fa parte dell'internazionale socialista, a differenza di quello di Maduro, il PSUV, che dalla stessa è stato espulso.

I Rastrojos sono invece uno dei cartelli che si sono fatti notare in Colombia prendendo spazio nel mondo del narcotraffico. Non hanno mai preso chiare posizioni politiche e non sono così definiti come antichavisti. Non è però neppure mai stato provato che possano muoversi liberamente sul territorio venezuelano come invece hanno fatto per anni le Farc, le Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane, ufficialmente smobilitate.

Gli analisti ritengono però che tutto questo altro non sia che un tentativo del chavismo di accusare l'opposizione venezuelana di terrorismo per poter effettuare poi l'arresto del suo leader Juan Guaidò proprio con l'accusa di terrorismo. Un dossier che il chavismo continua a montare, visto che la comunità internazionale non è andata oltre una censura delle gesta di Maduro con l'Onu, bloccata fra veti incrociati soprattutto dentro il Consiglio di sicurezza.

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