Nuova Zelanda, strage alle moschee: in cerca dei complici

Nuova Zelanda, strage alle moschee: in cerca dei complici
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Di Gioia Salvatori
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Tarrant, accusato di omicidio, è stato, per gli inquirenti, il solo a sparare ma non è esclusa una rete di supporto

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Mentre i parenti delle 50 vittime cercano di trovare un senso alla morte dei loro cari sterminati venerdì da un suprematista bianco mentre pregavano nelle moschee di Christchurch in Nuova Zelanda, proseguono le indagini sulla strage. 

In Australia, sud est del continente Stato del Nuovo Galles del sud, sono state perquisite due abitazioni, a Sandy Beach e Lawrence, una appartenente alla sorella d Brenton Tarrant, confermato principale indiziato dal commissario Mike Bush che però non esclude la presenza di complici, la cui ricerca è un filone portante delle indagini. La famiglia di Tarrant si è detta costernata e collabora alle indagini. Indagini nell'ambito delle quali è stata negata la libertà su cauzione a un diciottenne che ha diffuso in rete il video della strage. Momenti atroci che i soccorritori raccontano così ancora traumatizzati parlando di fiumi di sangue che letteralmente scorrevano sul pavimento.

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