Tav, il governo prende tempo: "Emerse criticità, serve vertice sui fondi con Francia e Ue"

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Di Euronews
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Il summit della notte a Palazzo Chigi non è bastato a trovare un'intesa sulla Torino-Lione. Resta in sospeso la questione sui bandi in scadenza lunedì prossimo: l'Italia rischia di perdere fino a 800 milioni di finanziamenti europei.

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Il governo italiano prende tempo sulla Tav. Il vertice di oltre cinque ore che si è tenuto nella notte a Palazzo Chigi, a cui hanno preso parte il premier Giuseppe Conte, i vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, non è bastato per arrivare ad una decisione finale sulla Torino-Lione.

"Sono emerse criticità", ha spiegato il governo in una nota pubblicata questa mattina, annunciando anche l'intenzione di tornare al tavolo con Parigi e Bruxelles per ridiscutere i criteri di finanziamento dell'opera. 

"A distanza di vari anni dalle analisi effettuate in precedenza - si legge nella nota - e, in particolare, alla luce delle più recenti stime dei volumi di traffico su rotaia e del cambio modale che ne può derivare, sono emerse criticità che impongono una interlocuzione con gli altri soggetti partecipi del progetto, al fine di verificare la perdurante convenienza dell’opera e, se del caso, la possibilità di una diversa ripartizione degli oneri economici, originariamente concepita anche in base a specifici volumi di investimenti da effettuare nelle tratte esclusivamente nazionali".

La nota si conclude dicendo che "saranno necessari ulteriori incontri non essendoci un accordo finale".

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Resta quindi in sospeso la questione relativa ai primi due bandi, in scadenza lunedì prossimo. Se la Telt, società italo-francese responsabile della tratta transfrontaliera, non prenderà una decisione, l'Italia rischia di perdere una prima tranche di finanziamenti europei di 300 milioni di euro, a cui si sommerebbero in seguito altri 500 milioni.

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