Posticipate le elezioni presidenziali in Nigeria: è sfida Buhari-Abubakar

LAGOS (NIGERIA) - Un gruppo di ragazzi, proveniente da Yola, nell'est della Nigeria, hanno lasciato le loro case per andare a votare alle elezioni presidenziali: in realtà, il voto è stato posticipato di una settimana. La Nigeria andrà alle urne il 23 febbraio.
Così i ragazzi hanno deciso di giocare a calcio, proprio dietro la scuola dove avrebbero dovuto votare.
"Mi sento molto male", spiega questo ragazzo, "perché sono venuto stamattina apposta per le elezioni, ma ho sentito che l'elezione è stata posticipata. Dovrò `fare lo stesso percorso la prossima settimana", aggiunge, sconsolato.
Il motivo del rinvio? Problemi logistici
La Commissione Elettorale ha deciso il rinvio solo 5 ore prima dell'apertura prevista dei seggi: ufficialmente a causa di problemi logistici in alcune aree della Nigeria, dove il materiale elettorale non è arrivato in tempo,
"Questa è stata una decisione difficile da prendere per la Commissione, ma necessaria per il successo delle elezioni e il consolidamento della nostra democrazia", dice il presidente della commissione elettorale nigeriana, Mahmood Yakubu.
Buhari contro tutti (soprattutto contro Abubakar)
ll Presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, è candidato per un nuovo mandato, insieme ad altri 72 candidati.
Il principale rivale per il Presidente è Atiku Abubakar, un uomo d'affari, che Buhari accusa di affari illeciti e riciclaggio di denaro.
La campagna elettorale è già stata insanguinata dalla tragedia di Port Harcout, con un numero imprecisato di vittime calpestate nella calca durante un comizione del Presidente Buhari.
I mille problemi di un grande paese
La Nigeria è un grande produttore di petrolio, eppure è un paese in crisi, con reddito procapite in calo (3200 dollari ad inizio 2018, 1900 dollari ora), ma con un impressionante aumento demografico del 60% negli ultimi vent'anni (190 milioni di abitanti, il settimo paese più popoloso del mondo) e la temibile presenza del gruppo terroristico di Boko Haram che ne mina la tranquillità.