Viaggio nella Brexit: da Lambeth a Cardiff, terre di "Remainers"

Viaggio nella Brexit: da Lambeth a Cardiff, terre di "Remainers"
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Di Alexander Smith
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Con il 29 marzo - data fatidica per l'uscita del Regno Unito dall'Europa - dietro l'angolo, il reporter di NBC News Alexander Smith intraprende un autentico "Road Trip" attraverso alcune zone del paese, tra "Remainers" e "Brexiteers". Si comincia dai sobborghi di Londra fino al Galles.

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**LAMBETH - CARDIFF (REGNO UNITO) **

Il 29 marzo si avvicina: data fatidica per la prevista uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Ma qual è il sentimento dominante del cittadini britannici?

Il reporter di NBC News Alexander Smith è a Lambeth, sobborgo londinese dove si è registrata la più alta percentuale di voti per rimanere nell'Unione Europea (oltre il 78%). 

Qui siamo ad appena tre miglia dal Parlamento di Westminster, a Londra.

Ma prima di tutto dobbiamo trovare qualcuno che abbia voglia di parlare di Brexit. E non è facile...

"Pensavo che avrebbero trovato una soluzione, e invece..."

Kane Santora durante l'intervista a Lambeth.

"Pensavo che alla fine si sarebbe inventati una qualche soluzione per il bene del paese, e invece....", commenta Kate Santora, 34 anni, studente. 

- E sei preoccupato per quello che accadrà nelle prossime settimane?

"Sono preoccupato, sono molto preoccupato".

"Sarà una catastrofe"

Qualcuno nutre quantomeno la speranza che la Brexit non sia del tutto un disastro. 

Simon Sandberg, Management Consultant, la pensa diversamente: "In ogni caso siamo di fronte ad una catastrofe. Economica, che usciamo senza un accordo. Politica, se troviamo un accordo che però smentisce di fatto la maggioranza. Avremo comunque profonde divisioni, che ci porteremo dentro per molto tempo. E saranno anche esacerbate, qualunque sia la direzione che prenderemo ora".

Simon Sandberg: "Sarà una catastrofe".

Il Galles vuole "uscire"

Lambeth è una roccaforta dei "Remainers", di chi vuole rimanere con l'Europa.
Ma ora lasciamo Londra e prendiamo il treno, che ci porta a Cardiff, uno dei pochi luoghi del Galles che ha votato per il REMAIN.

Nonostante i milioni di euro ricevuti dall'Europa come zona tra le più povere del Regno Unito, la maggior parte del Galles ha votato per lasciare l'Unione Europea.

"Volete un cambiamento? Abbiamo risposto Sì"

In un pub, per una pinta di birra, incontriamo Dave Jenkinson, 40 anni, lavoratore edile: gli chiediamo perchè i suoi connazionale gallesi hanno votato per uscire dall'Europa.

"Quando chiami al voto gli elettori per un argomento cosi è come se tu chiedessi: volete o non volete un cambiamento? E penso che la risposta della maggioranza sia stata quella di volere un cambiamento". 

Dave Jenkinson al pub insieme ad Alexander Smith.

"E non penso che i politici abbiamo fatto favori a una parte o all'altra: REMAIN o LEAVE...tutti si sono esposti alle menzogne".

"E' stato un voto diverso, a seconda delle zone...che fosse Londra o Edimburgo...fatti una mappa del YES e del NO...guarda quelli che stanno bene e quelli no...è tutto cosi semplice...".

"Il tempo sta per scadere...anche se in realtà bisognerebbe seguire la maggioranza, non importa quello che fa qualcun altro".

"Se ce ne andiamo dall'Europa, sarei triste se chiudessero le frontiere, sarebbe un'idea stupido...siamo troppo integrati, non possiamo tornare indietro...se fanno una legge del genere, sarà impopolare".

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E adesso a casa dei "Brexiteers"

"Eccoci alla fine del primo giorno del nostro viaggio sulla strada della Brexit. Siamo stati a Lambeth e a Cardiff, zone soprattutto di 'Remainers' non c'è che dire", spiega l'inviato di NBC News Alexander Smith. 

"Abbiamo raccontato quello che pensano i britannici, che sembrano davvero divisi su tutto, Brexit o non Brexit. E chissà come sarà domani quando viaggeremo verso le zone del paese che più di tutte vogliono la Brexit. lì incontreremo molti 'Breexiteers', ne sono sicuro"

Alexander Smith, NBC News.

Risorse addizionali per questo articolo • EDIZIONE ITALIANA E WEB: Cristiano Tassinari

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