Cecenia: nuova ondata di violenza contro i gay

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Di Euronews
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Secondo il Russian Lgbt Network nelle ultime settimane circa 40 persone sarebbero state arrestate e torturate. Due di loro sarebbero morte a causa delle violenze.

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Nuova ondata di persecuzioni contro gli omosessuali in Cecenia. Secondo gli attivisti del Russian Lgbt Network, associazione che difende i diritti Lgbt, nelle ultime settimane circa 40 persone sarebbero state arrestate e due di loro uccise in carcere dopo essere state torturate.

Le accuse, smentite dalle autorità cecene, arrivano dopo le denunce di due anni fa secondo cui, nel 2017, più di 100 omosessuali sarebbero stati arrestati, torturati e in alcuni casi uccisi.

In base alle informazioni raccolte dal Russian Lgbt Network le violenze sarebbero cominciate con l'arresto dell'amministratore di un gruppo su VKontakte, il social network più popolare in Russia. Il gruppo era lo strumento utilizzato per comunicare dagli omosessuali della parte settentrionale del Caucaso. All'arresto dell'amministratore ne sarebbero seguiti molti altri. Il Russian Lgbt Network ha detto di essere venuto a conoscenza della situazione all'inizio di gennaio.

"La persecuzione di uomini e donne sospettati di essere gay non si è mai fermata, è solo cambiata la portata del fenomeno - ha detto Igor Kochetkov, direttore del Russian Lgbt Network -. Al momento sappiamo della detenzione di circa quaranta persone, sia uomini che donne. Due di loro sono morte a causa delle torture".

In fuga dalla Cecenia

Nel 2017 gli attivisti Lgbt hanno aiutato circa 150 uomini gay a lasciare la Cecenia. Molti di loro si sono ricostruiti una vita all'estero.

Maxim Lapunov, imprenditore russo di 30 anni, è stato il primo a rivelare pubblicamente di essere stato arrestato e torturato a causa del suo orientamento sessuale. "La cella era davvero spaventosa - ha raccontato -. Era di circa due metri per due e un quarto era coperto di sangue. E non si trattava di sangue raggrumato di qualche giorno prima, era sangue fresco".

Le autorità russe hanno negato a più riprese le accuse di arresti e torture in Cecenia, regione a maggioranza musulmana dove l'omosessualità resta un tabù. In passato il portavoce del presidente ceceno Ramzan Kadyrov ha negato l'esistenza di una comunita gay nel paese.

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