Il gruppo dei Combattenti per il Popolo ha pubblicato un messaggio in cui si assume la responsabilità dell'attentato e accusa il mondo dell'informazione ellenico di promuovere il capitalismo
Un gruppo di militanti greci di estrema sinistra ha rivendicato l'esplosione, avvenuta ad Atene il 17 dicembre scorso fuori dalla sede di una delle più importanti televisioni private del paese, accusando i media ellenici di promuovere il capitalismo.
Con un comunicato pubblicato martedì sul sito del gruppo dei Combattenti per il Popolo (OLA), gli attivisti, nel riconoscere la propria responsabilità nell'attentato, hanno puntato il dito sul mondo dell'informazione ellenico responsabile, a loro dire, di preservare quello che viene definito "un sistema economico e politico in decomposizione".
L'esplosione danneggiò in modo serio l'edificio. Non ci furono feriti perchè la deflagrazione fu preceduta da due telefonate anonime che invitavano a evacuare la struttura.