Nissan: Ghosn resta in carcere

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Il tribunale di Tokyo ha respinto la richiesta di scarcerazione per l'ex presidente del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi, da 50 giorni in detenzione preventiva

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Carlos Ghosn resta in prigione. Il tribunale di Tokyo ha respinto la richiesta di scarcerazione per l'ex presidente del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi, da 50 giorni in detenzione preventiva a Kosuge. Per il giudice sussistono rischi di fuga e inquinamento delle prove. La difesa ha annunciato il ricorso.

Durante l'udienza Ghosn ha respinto le accuse. In particolare gli viene contestata la sottostima dei compensi Nissan nei report alle autorità di Borsa, per l'equivalente di circa 70 milioni di euro, tra il 2010 e l'inizio del 2018.

Ai pochi che hanno avuto accesso all'aula giudiziaria, i cui posti sono stati sorteggiati, Ghosn è apparso provato, dimagrito.

Gli interrogatori in assenza di un avvocato, la lunga carcerazione preventiva, rinnovata più volte e destinata ad esserlo ancora fino al processo, che verosimilmente non avrà luogo nei prossimi sei mesi, gettano ombre sul sistema giudiziario giapponese.

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