Ungheria di nuovo in piazza contro la "legge schiavitù"

Ungheria di nuovo in piazza contro la "legge schiavitù"
Di Stefania De Michele
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A Budapest migliaia in corteo per dire no al nuovo provvedimento sul lavoro.

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Sono trascorsi 10 giorni dalla firma del capo dello Stato, János Áder, sul provvedimento.

Dal 12 dicembre scorso la cosiddetta "legge schiavitù" è in vigore. Da quel giorno decine di migliaia di ungheresi protestano contro la norma, che consente ai datori di lavoro di chiedere ai loro dipendenti di svolgere fino a 400 ore di straordinario all'anno.

"Sono stufo di non venga presa in considerazione la nostra protesta- dice un manifestante_- sono stanco che la voce della gente non venga ascoltata_".

Orsolya spiega di essere scesa in piazza "a causa dell'incommensurabile livello di spudoratezza con cui vengono adottate queste leggi, che sono state firmate dal presidente con la stessa arroganza spesa nell' augurare buon Natale alla nazione".

Si dichiara "stanca dell'atmosfera soffocante di questi anni" anche Marya, che ingrossa il fiume umano che nelle scorse ore ha attraversato il Danubio, marciando sul Ponte delle Catene sino al palazzo presidenziale per manifestare contro il governo Orbán.

Nei giorni scorsi la polizia aveva tentato di scoraggiare i cortei con cariche e lanci di gas lacrimogeni: una decisione che era valsa all'esecutivo la condanna di Amnesty International.

L'analisi di Daniel Bozsik di Euronews: "I portavoce della manifestazione hanno criticato nuovamente la legge sul lavoro, hanno annunciato la nascita della nuova opposizione e la volontà di continuare la protesta a gennaio.

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