C'era anche Vladimir Putin a rendere omaggio a Lyudmila Alexeyeva, icona della società civile russa, morta all'età di 91 anni
C'era anche Vladimir Putin a porgere l'ultimo saluto a Lyudmila Alexeyeva, icona della società civile russa, pioniera del Movimento per i Diritti Umani nell'Unione Sovietica.
Nata in Crimea nel 1927, in piena epoca stalinista, nel '68 fu espulsa dal Partito Comunista e dalla casa editrice in cui lavorava.
Usman Baratov, Presidente Comunità interregionale uzbeca:
"Abbiamo creato un comitato contro la xenofobia, seduti a casa sua diversi anni fa: ha fatto breccia nel cuore di tutti, mi chiedo ancora come abbia potuto sopportare così tante tragedie, a dozzine le piombavano addosso in un colpo solo.
Lei ha dovuto sobbarcarsene ed ha vissuto per quasi 92 anni, Dio le ha dato un cuore tanto grande".
Michail Kasyanov, politico:
"Era un simbolo della lotta contro le ingiustizie, per la protezione dei Diritti Umani e una lotta contro gli abusi delle autorità, Lyudmila Alexeyeva ha dedicato tutta la sua vita a questo, per noi è un simbolo di lotta, una sorta di Madre Teresa russa".
A lei si deve, nel '76 a Mosca, anche la fondazione del Comitato di Helsinki, la più antica organizzazione per la Difesa dei Diritti Umani.
Galina Polonskaya, Euronews:
"Per sua stessa ammissione, in tutta la sua vita raccoglieva il mare con un cucchiaio, salvando un essere umano alla volta: Lyudmila Alexeyeva riteneva che ci sarebbero volute due generazioni libere di agire perché la Russia diventasse veramente libera, e credeva anche che lo sviluppo della civiltà dipendesse in gran parte dalle persone stesse.
La sua lunga vita è diventata un esempio del fatto che, anche se si raccoglie il mare con un cucchiaio, si può cambiare molto".