Brexit, al via il (complicato) giro di meeting europei di Theresa May

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Di Antonio Michele Storto
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In serata la Premier incontrerà Jean Claude Juncker, che perô sottolinea ancora come l'accordo non sia rinegoziabile

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All'indomani del rinvio del voto parlamentare su Brexit, per Theresa May è partito un serrato tour europeo che, in vista del consiglio europeo del 13 dicembre, porterà la premier britannica a incontrarsi in giornata con la cancelliera Angela Merkel e il premier Olandese Mark Rutte, prima di volare a Bruxelles per il meeting con Jean Claude Juncker.

Il quale, a scanso di equivoci, ha preventivamente ribadito quanto già dichiarato lunedì dalla portavoce della Commissione Europea. "Tutti devono aver chiaro l'accordo di divorzio non verrà riaperto" ha detto Juncker a Strasburgo, di fronte alla plenaria del Parlamento Europeo. "Il vero problema, ovviamente, è la questione del backstop irlandese. Abbiamo un comune intento a fare tutto il possibile per non trovarci un giorno a dover ricorrere a quanto stipulato in quella clausola. Ma dobbiamo prepararci: è necessario. È necessario per l'intera coerenza di quanto abbiamo concordato con la Gran Bretagna, ed è necessario per l'Irlanda. L'Irlanda non sarà mai lasciata sola".

Toni duri quelli del Presidente della Commissione, che rendono evidente perchè May voglia cercare una sponda prima dell'incontro di martedÌ sera. Ma a sfilarsi preventivamente è lo stesso capogruppo del PPE, nonchè alleato di Merkel, il tedesco Mafred Weber. "Noi non giochiamo a questo gioco - ha a sua volta dichiarato a Strasburgo - non riaprimremo le trattative, soprattutto nell'interesse irlandese perché la clausola di backstop è dovuta al comune obiettivo di evitare una frontiera chiusa con l'Irlanda del Nord. E a tal proposito, a nome del PPE voglio chiarire ancora una volta che siamo tutti irlandesi".

Se l'obiettivo era dunque trovare il sostegno dei Popolari in vista del consiglio europeo di giovedì 13 dicembre , per Theresa May le prossime ore si annunciano tutt'altro che facili.

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