Tunisia: sciopero generale contro la politica di austerità imposta dal FMI

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Di Euronews
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Secondo il sindacato Ugtt l'adesione dei lavoratori è stata del 95%. Nel mirino della protesta la politica economica del governo e le pressioni del FMI che impone nuovi tagli al settore pubblico e ai sussidi sociali mentre l'inflazione è alle stelle.

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670 mila dipendenti pubblici tunisini hanno scioperato, giovedi, contro la politica economica del governo di Youssef Chaled. Secondo il sindacato nazionale il tasso di adesione è stato del 95%, lo sciopero piu' partecipato degli ultimi 5 anni.

Obiettivo della protesta: ottenere dal governo l'aumento dei salari, al palo da anni nonostante l'inflazione galoppante. Una riforma da 2 miliardi di dinari tunisini, circa 600 milioni di euro, che l'esecutivo non ha o "non vuole trovare" denunciano i sindacati, anche per via delle pressioni del Fondo Monetario Internazionale e delle politche di austerità imposte al Paese in cambio della linea di prestito da 2,8 miliardi di dollari accordata nel dicembre del 2016.

La decisione di scendere in piazza è arrivata dopo i falliti negoziati del sindacato Ugtt con l’esecutivo. Dopo aver accettato in un primo momento aumenti per 150 mila dipendenti pubblici, il governo ha fatto marcia indietro decidendo nuovi pesanti tagli al settore pubblico e ai sussidi sociali entro il 2020.

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