Sequestro Aquarius, Msf: "Attacco strumentale"

Sequestro Aquarius, Msf: "Attacco strumentale"
Diritti d'autore REUTERS/Jean-Paul Pelissier
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Di Euronews Agenzie:  ANSA
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Nave Aquarius sotto sequestro preventivo e inchiesta anche su Msf per scarico di rifiuti pericolosi a rischio infettivo nei porti italiani come se fossero rifiuti urbani. La Procura di Catania avrebbe accertato uno smaltimento illecito di 24 mila chili in 44 occasioni

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Nave Aquarius sotto sequestro preventivo e 14 persone di Medici senza frontiere sotto inchiesta per scarico di rifiuti pericolosi a rischio infettivo nei porti italiani. La Guardia di Finanza ha trovato 80 kg di materiale infettivo assieme ai rifiuti normali e per la Procura di Catania non sarebbe un caso isolato.

Secondo l'accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero "sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo della Vos Prudence e dell'Aquarius e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco dei migranti" in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia.

Tra i rifiuti scaricati la procura indica "gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari", gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l'assistenza medica.

Gli indagati

Secondo l'accusa i membri di Msf e i due agenti marittimi, Francesco Gianino e Giovanni Ivan Romeo, concordavano "sistematicamente" lo smaltimento illegale dei rifiuti - 37 volte per l'Aquarius e 7 per la Vos Prudence - "eludendo i rigidi trattamenti imposti dalla loro natura infettiva".

Tra gli indagati, oltre a Gianino, Romeo e i centri operativi di Amsterdam e di Bruxelles di Msf, ci sono il comandante e il primo ufficiale dell'Aquarius, il russo Evgenii Talanin e l'ucraio Oleksandr Yurchenko. A questi si aggiungono 8 membri di Msf: il vice capo missione Italia di Msf Belgio Michele Trainiti, il vice coordinatore nazionale nazionale e addetta all'approvvigionamento della missione Italia di Msf Belgio Cristina Lomi, il liaison Officer di Mas Belgio Marco Ottaviano, i coordinatori del progetto Sar Aquarius di Msf Olanda, Aloys Vimard e Marcella Kraaij, il coordinatore logistico di Aquarius Joachim Tisch, il delegato alla logistica a bordo della nave Martinus Taminiau e il coordinatore del progetto a bordo della nave, l'inglese Nicholas Romaniuk.

Msf: "Abbiamo bisogno di tempo per chiarire se ci sono delle responsabilità"

Medici Senza Frontiere ha convocato una conferenza stampa per provare a chiarire la propria posizione. "Le carte ci sono arrivate ieri, abbiamo bisogno di un po' di tempo per capire cosa è successo e, se ci sono state delle irregolarità, dobbiamo capire dove. L'accusa e il sequestro della nave Aquarius ci sembrano sproporzionati", ha detto Gabriele Eminente, direttore generale di Msf Italia.

"Siamo assolutamente sorpresi e indignati - ha aggiunto Eminente -. Si accusa Msf che da cinquant'anni salva vite in 72 paesi del mondo, che ha ricevuto un Nobel per la pace, di avere messo in piedi un’organizzazione criminale finalizzata al traffico illecito di rifiuti".

"Siamo in mare dal 2015 e abbiamo fatto oltre 200 sbarchi - ha precisato il direttore generale della Ong -. Gli sbarchi sono tra i momenti più controllati dalle forze dell’ordine. Avremmo quindi messo in piedi un traffico illegale proprio sotto gli occhi delle autorità. Leggere che gli indumenti indossati da un migrante sono pericolosi è stato doloroso. Sono pericolosissimi ma per loro perché intrisi di combustibile che causa ustioni"

"Oggi le persone continuano a rischiare la vita in mare, non ci sono più navi per salvarli, e chi sopravvive viene intercettato e riportato nell’incubo della detenzione in Libia. C’è tantissimo da fare. Non ci fermiamo".

Salvini: "Ho fatto bene a bloccare le navi delle ONG"

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini era stato tra i primi a commentare la notizia del sequestro dell'Aquarius su Twitter: "Ho fatto bene a bloccare le navi delle ONG - ha scritto Salvini - ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #portichiusi".

Medici Senza Frontiere: "Inquietante e strumentale attacco"

Pronta anche la reazione della Ong che, prima della conferenza stampa del pomeriggio, ha pubblicato un comunicato sul proprio sito ufficiale per condannare con forza "la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo", si legge nella replica ufficiale di Medici Senza Frontiere, che definisce la decisione della Procura di Catania "una misura sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l’ennesima volta l’azione medico-umanitaria in mare".

"Il provvedimento di sequestro della Aquarius, che comprende anche alcuni nostri conti bancari, deriva da una lunga indagine della Procura di Catania sullo smaltimento dei rifiuti di bordo, con particolare riferimento ai vestiti dei migranti soccorsi, agli scarti alimentari e ai rifiuti delle nostre attività mediche. Ma tutte le nostre operazioni in porto, compresa la gestione dei rifiuti, hanno sempre seguito procedure standard. Le autorità competenti non hanno contestato queste procedure né individuato alcun rischio per la salute pubblica da quando abbiamo avviato le attività in mare nel 2015".

"Ribadiamo piena disponibilità a collaborare con le autorità italiane, ma contestiamo la ricostruzione della Procura e respingiamo categoricamente l’accusa di aver organizzato qualunque attività abusiva finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Dopo la valutazione del decreto di sequestro e un’analisi interna, che dimostra come le accuse siano inaccurate e fuorvianti, presenteremo ricorso al Tribunale del riesame.

Due anni di campagne diffamatorie contro le attività di ricerca e soccorso, infondate accuse di collusione con attività criminali e la chiusura dei porti alle navi di soccorso hanno di fatto bloccato l’azione umanitaria in mare e scoraggiato tutti i tipi di nave dal soccorrere i barconi in difficoltà. Il risultato sono oltre 2.000 morti nel Mediterraneo solo quest’anno e un nuovo picco di sofferenze, mentre la guardia costiera libica sostenuta dall’Italia e dall’Europa intercetta sempre più persone in mare e le riporta alle terribili condizioni della detenzione arbitraria in Libia, in piena violazione delle leggi internazionali.

Con cinque navi umanitarie attive in tre anni di operazioni in mare, abbiamo soccorso oltre 80.000 persone in coordinamento con le autorità marittime e nel rispetto delle leggi nazionali e internazionali. La nave Aquarius, l’unica rimasta con a bordo un team medico di MSF, oggi è bloccata nel porto di Marsiglia dopo due revoche della bandiera in due mesi, per concertate pressioni politiche".

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