Theresa May difende la Brexit davanti agli imprenditori britannici

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Di Euronews
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La premier conservatrice fa appello al rilancio degli investimenti privati

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Parlando davanti alla organizzazione degli imprenditori britannici la premier Theresa May ha difeso la sua strategia per la Brexit. Un uditorio che ha accolto tiepidamente l'accordo che la May difende, in gran parte a causa dei disagi che prevedono le imprese, soprattutto quelle che reclutano lavoratori in Europa. A loro la leader conservatrice si è rivolta direttamente: "Una volta che avremo lasciato l'Ue, avremo il pieno controllo di chi verrà qui. Non accadrà più che un cittadino europeo, a prescindere dalle sue competenze, salti la coda davanti a un ingegnere di Sydney o a un programmatore informatico di Dehli. Al posto di un sistema basato sul luogo di provenienza di qualcuno, ne avremo uno che si basa sul talento e sulle abilità che una persona può offrire".

Ma per la prima ministra non mancano le contraddizioni: qualcuno le ha chiesto perché dovrebbe fidarsi del suo piano quando gli stessi membri del suo governo non lo fanno. "Non bisogna ascoltare solo i politici, bisogna ascoltare il mondo degli affari, coloro che danno lavoro, per essere certi di disporre del reddito necessario a nutrire ogni giorno la famiglia. Noi vogliamo un buon accordo con l'Europa e vogliamo un buon accordo commerciale con l'Unione europea".

La May ha poi fatto appello agli imprenditori affinché tornino a investire in Gran Bretagna. La risposta della presidente della associazione di categoria, Carolyn Fairbairn, è stata un po' critica: "La Brexit sta logorando il governo, la classe politica, la struttura statale, e logora anche gli imprenditori. Le nostre aziende stanno spendendo centinaia di milioni di sterline per prepararsi allo scenario peggiore, e non un solo centesimo creerà nuovo lavoro o nuovi prodotti. Gli investimenti sono spostati dalle aree che richiedono competenza e tecnologia verso altre che non sono affatto utili ad accrescere la produttività".

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