Brexit, Theresa May categorica: "non si torna indietro, usciremo a marzo"

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Di Antonio Michele Storto
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Sul divorzio dalla Ue, nonostante la raffica di dimissioni, la premier non può far altro che proseguire a testa bassa: "i cittadini si sono espressi, faremo ciò che ci hanno chiesto"

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Nonostante la raffica di dimissioni nella sua maggioranza e il difficile iter di approvazione all'orizzonte, su brexit Theresa May non può fare altro che avanzare a testa bassa. La Premier britannica continua a difendere la bozza d'accordo concordata con i negoziatori di Bruxelles, come la migliore, oltre che l'unica possibile. 

"Credo con ogni fibra del mio essere - ha dichiarato ai giornalisti - che il percorso che ho intrapreso sia quello giusto per il nostro paese e per la nostra gente. Ho saputo fin dall'inizio cosa volevo dare ai cittadini britannici per onorare il loro voto al referendum; ed è esattamente ciò che questo accordo produrrà: fine della libera circolazione, cessazione dei grandi pagamenti annuali, cessazione della giurisdizione della Corte di giustizia europea, uscita dalla Politica agricola comune e dalla Politica comune della pesca. Questo è un Brexit che realizza le priorità del popolo britannico".

Quattro ministri hanno rassegnato le dimissioni dopo aver letto il testo della bozza: ma per la premier si tratta di disfattismo fine a se stesso.

"Nessuno ha prodotto alcuna proposta alternativa - ha sottolineato May - sia per quanto riguarda il referendum, sia per garantire che non ci sia un confine rigido tra l'Irlanda e L'irlanda del Nord. E capisco che alcune persone si sentano a disagio per i dettagli sul baclstop, in particolare nell'accordo di ritiro e condivido alcune di queste preoccupazioni, ma è una questione inevitabile: non c'è nessun accordo che possa essere concordato con l'Unione europea senza garantire una soluzione backstop che f una polizza assicurativa che funga da polizza assicurativa contro un ritorno ai confini del passato".

May è inoltre tornata a ribadire l'irrevocabilità del divorzio dall'Europa: su Brexit, non si torna indietro. "Per quanto mi riguarda non ci sarà un secondo referendum" ha sottolineato in conferenza stampa. "Abbiamo chiesto alle persone il loro punto di vista, ci hanno detto che dovremmo lasciare l'Unione Europea e noi lasceremo l'Unione Europea e ce ne andremo il 29 marzo 2019".

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