La riconciliazione è soltanto la fine di un processo, per il momento non mi sento pronto, perché rappresentiamo tutte le vittime e non tutte sono pronte. Lo afferma Olivier Sevignac, una delle 8 vittime presenti
E' iniziata l'assemblea plenaria a Lourdes che riunisce 118 vescovi della conferenza episcopale transalpina nel dipartimento francese di Hautes-Pyrénées: una due giorni organizzata per accogliere, per la prima volta, 8 vittime di abusi sessuali della chiesa francese.
"La riconciliazione è soltanto la fine di un processo, per il momento non mi sento pronto, perché rappresentiamo tutte le vittime e non tutte sono pronte, appunto, a sentir parlare di perdono, Quindi non siamo qui per questo mi sentirei a disagio". A parlare è Olivier Savignac, vittima di abusi da parte di un prete durante un campo estivo nel 1993.
Un gesto di riconciliazione questo che arriva dopo anni di richieste da parte delle vittime ormai adulte e sotto la pressione degli scandali più recenti. La conferenza ha soprattutto obiettivi pratici e importanti (oltre a quello di "consentire un dialogo proficuo e responsabile a livello istituzionale"), come quello di discutere su una commissiione d'inchiesta indipendente per lottare contro i casi di pedoflia nella Chiesa francese.
"E' soltanto l'inizio - afferma infatti il Vescovo Luc Crepy, responsabile della Commissione d'inchiesta permanente -. Non dobbiamo pensare che una volta arrivati a questo incontro tutto sia a posto, proprio no. Spero invece che possa essere l'inizio di molte altre cose a venire"
In Francia, sono state almeno 450 le segnalazioni per abusi sessuali da parte di preti negli ultimi otto anni.