Regno Unito: con la Brexit arriva la digital tax

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Di Salvatore Falco
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Il governo ha anche alzato le stime crescita del 2019. Con la Brexit, il Pil di Londra potrebbe crescere del +1,6%

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"L'era dell'austerity sta finalmente arrivando alla fine". Parola del cancelliere dello Scacchiere britannico, Philip Hammond.

Durante la presentazione dell'ultima manovra finanziaria prima della Brexit alla Camera dei Comuni, il governo di Londra annuncia l'introduzione di una specifica "tassa sui servizi digitali". Il gettito stimato per le casse del Tesoro del Regno sarà di 400 milioni di sterline all'anno.

"Introdurremo ora una tassa sui servizi digitali. Si tratterà di una tassa strettamente mirata alle entrate generate nel Regno Unito da specifici modelli di business della piattaforma digitale - ha detto Hammond - Sarà rivolta ai giganti della tecnologia, piuttosto che alle nostre startup tecnologiche. L'imposta sui servizi digitali sarà pagata solo se le aziende sono redditizie e generano almeno 500 milioni di sterline all'anno di entrate globali".

La finanziaria sarà basata sul presupposto di un "accordo di libero commercio di medio tipo" con Bruxelles. Downing Street riscriverebbe un nuovo piano economico, in caso Londra divorzi dall'Ue senza un accordo con Bruxelles:

"Siamo al momento cruciale dei nostri negoziati con l'Unione europea e la posta in gioco non potrebbe essere più alta - ha concluso Hammond - Fate le cose giuste e non solo proteggeremmo i posti di lavoro, le aziende e la prosperità del Regno Unito, ma raccoglieremo anche un doppio dividendo. Se le prospettive fiscali economiche cambieranno radicalmente nel corso dell'anno, prenderò tutte le misure appropriate, se necessario, sostituendo il rendiconto di primavera con una manovra fiscale completa".

Hammond si è detto convinto che comunque un accordo verrà trovato. Il governo ha anche alzato le stime crescita del 2019. Con la Brexit, il Pil di Londra potrebbe crescere del +1,6%.

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