Caso Cappato, oggi il verdetto della Consulta: "Italia vuole eutanasia"

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Di Antonio Michele Storto
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Abbiamo intervistato l'ex senatore radicale Marco Perduca: "i sondaggi mostrano che la maggior parte dell'Italia, anche quella piû cattolica e credente, è favorevole all'eutanasia"

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Con l'approdo in Corte costituzionale arriva a un punto di svolta il processo a Marco Cappato, l'esponente radicale e tesoriere dell'associazione Luca Coscioni che, nel febbraio 2017, accompagnò in una procedura di suicidio assistito presso una clinica svizzera il 39enne Fabiano Antoniani, che ne aveva chiesto l'aiuto dopo essere rimasto per tre anni cieco e tetraplegico in seguito a un incidente stradale.

Dopo un processo lungo e tortuosola Consulta è chiamata a pronunciarsi in merito alla costituzionalità di un reato, quello di istigazione e aiuto al suicidio, che fu codificato durante il ventennio fascista, e in base al quale Cappato rischia ora fino a 24 anni di carcere. La pronuncia prevista per questo martedì 23 ottobre è slittata a domani.

Sui possibili scenari aperti da un eventuale verdetto di incostituzionalità abbiamo chiesto un parere all'ex senatore radicale Marco Perduca, oggi coordinatore di Science for democracy, una piattaforma internazionale creata dall'associazione Luca Coscioni "per il diritto umano alla scienza".

"Se venisse in effetti totalmente dichiarato incostituzionale l'articolo 580 del Codice penale italiano (istigazione e aiuto al suicidio) - chiarisce Perduca - in qualche modo si legalizzerebbe la possibilità di suicidarsi. Non che sia illegale oggi il suicidio, lo era durante il regime fascista; di fatto però chiunque sia coinvolto in questo tipo di attività, qualora siano scelte liberamente e non in maniera forzata o in circostanze mentali discutibili, non andrebbe piû in galera"

Lo scorso settembre, peraltro, proprio Cappato - insieme a Mina Welby e Filomena Gallo - ha fatto parte della delegazione che ha consegnato al presidente della camera Roberto Fico le 130mila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare sull'eutanasia. Resta però una grossa incognita circa la reale volontà di questo governo, specie nella sua componente leghista, di legiferare in materia.

"Tutti i sondaggi - sottolinea Perduca - e sappiamo che a gennaio ne uscirà uno molto ben fatto dall'Istat, continuano a dire che, anche nelle zone in cui la Lega ha i consensi piû elevati, il 65 per cento della popolazione, anche qualora si professi credente e praticante, è favorevole alla possibilità di scegliere quando morire, naturalmente se in condizioni di vita non più degne. E francamente non si capisce per quale motivo una questione così popolare non dovrebbe essere presa in considerazione da un governo che si dichiara cosÌ orgogliosamente populista".

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