Le spoglie di un alpino della Prima guerra mondiale ridate alla famiglia

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Di Paolo Alberto Valenti
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Fra le vittime della Guerra Bianca sull'Adamello c'era anche il soldato Rodolfo Beretta i cui resti vengono consegnati adesso ai parenti dal Commissariato per le Onoranze ai Caduti presso il Sacrario Militare del Cimitero Monumentale di Trento

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"Uccideva più la valanga che il cecchino": è quanto ricordavano i vecchi cinegiornali nelle cronache della Prima guerra mondiale. Fra le vittime della Guerra Bianca sull'Adamello spunta anche l'alpino Rodolfo Beretta i cui resti vengono consegnati adesso ai parenti dal Commissariato per le Onoranze ai Caduti presso il Sacrario Militare del Cimitero monumentale di Trento.

L'identità del soldato esce dall'analisi dei documenti cartacei contenuti in un astuccio all’interno dell’abbigliamento. Cartoline in franchigia, documenti personali, una ricevuta di spedizione ferroviaria del 19 novembre 1915, intestata a Beretta.

Beretta fece parte del gruppo di sei alpini mandati al passo di Cavento per portare i viveri al resto del reggimento, purtroppo una valanga lo investì. A causa del vento fortissimo e della neve non fu possibile recuperare il cadavere, solo nell'estate del 2017 lo scioglimento del ghiaccio ha rivelato la sua storia e due alpinisti lo hanno trovato.

Qui sotto il comunicato del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, ente del Ministero della Difesa.

Prima guerra mondiale, presto a casa un Caduto ritrovato sull’Adamello

Il 13 ottobre alle ore 10 presso il Sacrario Militare all’interno del Cimitero monumentale di Trento si terrà la cerimonia di resa degli Onori solenni e consegna ai familiari dei Resti del Caduto della Prima guerra mondiale, Rodolfo Beretta, a cura del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, ente del Ministero della Difesa.

I Resti sono stati rinvenuti da due scalatori nell’estate del 2017. Dopo un lungo lavoro di analisi di Resti e reperti, svolto assieme all’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, è stato possibile dare un nome al Caduto.

Il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti ha rintracciato i pronipoti, che saranno presenti alla cerimonia. Il Caduto, per espressa richiesta dei familiari, sarà tumulato il giorno seguente nella sua città natia, Besana in Brianza.

La mostra con i reperti

Attualmente i reperti sono esposti in una mostra nella cappella Vantini di Palazzo Thun a Trento, patrocinata dal Commissariato per le Onoranze ai Caduti e curata dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza provinciale, a ingresso gratuito fino al 4 novembre.

Cenni storici

Rodolfo Beretta appartiene al 5° Reggimento Alpini, Battaglione Val d’Intelvi, 244esima Compagnia. La sua compagnia è dislocata a passo di Cavento dal 6 maggio 1916 e alterna periodi in trincea a periodi di riposo a Temù, in val di Pezzo e a Sozzine.

Secondo il diario del Battaglione Beretta fa parte del gruppo di sei alpini mandati a passo di Cavento per portare i viveri al resto del Reggimento, ma vengono investiti da una valanga; quattro di loro si salvano e testimoniano così la morte del commilitone Beretta. Il Caduto Beretta è quindi vittima della Guerra Bianca, una guerra tipicamente alpina, su postazioni di roccia e ghiaccio ad oltre 3000 metri di quota, in condizioni ambientali e climatiche difficilissime. Si combatte quindi contro l’esercito avversario, ma anche contro freddo, neve e valanghe.

Il giorno della morte di Beretta, l’8 novembre 1916, il diario del suo Battaglione riporta: “Cielo coperto, neve e tormenta fortissima, temperatura massima -3, minima -12” e nella data del 10 novembre sul diario c’è scritto che “a causa della tempesta fortissima non si potè recuperare i cadaveri”, uno dei quali è appunto il Caduto Rodolfo.

Cos’è il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti

E’ un ente interforze, nato nel 1919, alle dirette dipendenze del Ministro della Difesa, che si occupa di tutelare e onorare la memoria dei Caduti attraverso la loro ricerca, rimpatrio e la Loro definitiva sistemazione nei Sacrari Militari o consegna alle famiglie. L’Ente è altresì responsabile della gestione dei Sacrari e della conservazione degli albi della Prima e Seconda guerra mondiale.

Sito: http://www.difesa.it/Il\_Ministro/ONORCADUTI/Pagine/default.aspx

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