I migranti, Lampedusa e la Lega di Salvini

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Di Anelise BorgesMichele Carlino
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Viaggio nell'isola siciliana da anni tra i principali punti di sbarco del flusso di migranti in arrivo dall'Africa

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Non è più come negli anni scorsi, con sbarchi quotidiani di centinaia di persone per volta. Ma seppure a piccoli gruppi, a Lampedusa continuano ad approdare decine e decine di migranti, col sogno di fuggire guerre e miserie.

Lo stesso sogno dei 368 annegati davanti alle coste dell'isola il 3 ottobre del 2013, vittime di una strage, una delle tante, che macchia di rosso il Mediterraneo: solo due anni dopo, nell'aprile del 2015, un peschereccio partito dalla Libia si rovesciò a un passo da una nave di soccorso, uccidendo più di 900 persone.

Un fotogramma del naufragio del 3 ottobre 2013

Dal naufragio di cinque anni fa il tasso di mortalità dei migranti è aumentato e il Mar Mediterraneo ha risucchiato oltre 17 mila corpi.

Una ondata di morte, che la piccola isola a Sud della Sicilia si è vista piombare addosso, senza nemmeno sapere come fare per gestirla.

Grazia Migliosini, abitante di Lampedusa: "Quel 3 ottobre resterà una delle peggiori tragedie del mare nel Mediterraneo. Quella notte ci siamo trovati in una situazione in cui se salvavamo tre bambini ne lasciavamo morire annegati altri tre. Ed erano bambini che morivano sotto i nostri occhi".

Da anni Lampedusa, a 167 km dalla Tunisia e a poco più di 300 dalla Libia, è uno dei principali punti d'approdo in Europa per decine di migliaia di persone. Dall'inizio dall'anno si calcola che più di 2500 sono arrivati da questa rotta.

Giungono dalla Libia, dalla Tunisia, dall'Eritrea, come la gran parte delle vittime del naufragio di cinque anni fa. Questi ragazzi, sbarcati da una settimana, hanno trovato posto nell'unico centro di accoglienza dell'isola, con 95 letti e 116 ospiti, ma non vedono l'ora di potersene andare.

"Lampedusa va bene, certo. Ma noi dobbiamo andare verso un altro paese".

Nessuno dei migranti parte per restare a Lampedusa. L'isola è solo una tappa di un viaggio lungo e difficile verso l'Europa del nord, dove molti possono contare sull'appoggio di parenti e conoscenti, ed è meno difficile trovare un lavoro.

Per i lampedusani invece da almeno vent'anni gli arrivi sono una costante. Del tutto logico quindi che per i cittadini la scelta di chi votare passa attraverso l'analisi del fenomeno migratorio, diventato il principale banco di verifica del consenso elettorale.

Non tutti hanno una conoscenza approfondita delle cause e delle dinamiche delle migrazioni, ma secondo molti una delle ragioni per cui si assiste a questo flusso di migranti, sarebbe l'interesse dei privati di mettere le mani sul denaro pubblico.

Emanuele Bilardello, abitante di Lampedusa

Emanuele Billardello, abitante di Lampedusa: "L'Europa, il governo... danno soldi e fanno girare tutta questa roba qui".

Una narrazione, quella che ha convinto l'elettore lampedusano, che piace agli xenofobi della Lega, il partito del ministro Salvini che chiude i porti alle navi delle Ong, e anche il partito per cui a Lampedusa ha votato il 15 per cento degli elettori.

Emanuele Billardello continua: "Ho votato per la Lega, perché Salvini dice che li vuole far tornare indietro. Gli altri li fanno arrivare, ma non hanno niente, non hanno documenti, non hanno lavoro. Per quelli che vengono dall'Africa va bene, è giusto aiutarli, ma dobbiamo dargli i documenti, perché loro non hanno niente".

Accoglienza si, ma non troppo. E se proprio si deve, allora che si aiutassero a casa loro. Dunque, un terreno apparentemente fertile per la Lega, che a Lampedusa è presente dal 2004 e che nel 2008 ha mandato al Senato (facendola però eleggere in Emilia Romagna), una militante lampedusana, Angela Maraventano. Nel corso del suo mandato propose di annettere l'isola alla provincia di Bergamo.

Angela Maraventano, dal 2008 al 2013 senatrice della Lega Nord

"Non ha senso dire che vogliamo accogliere questa gente se poi quando arrivano vengono trattati come schiavi: vendono droga, fanno lavori pesanti... parlo per l'Italia, ma credo sia lo stesso in Francia... magari in passato gli si offriva qualcosa, un lavoro, mentre oggi questi poveri disgraziati vengono trattati in modo schifoso. Non abbiamo i mezzi per aiutare tutti questi poveri. Per loro sarebbe meglio restare a vivere dignitosamente nei loro paesi".

Nonostante l'exploit parlamentare, Angela Maraventano l'anno scorso è stata sconfitta nella corsa a sindaco, raccogliendo solo 231 voti: un indicatore del fatto che sebbene le idee della Lega siano presenti a Lampedusa, non è da esse che la maggioranza dei quattromila elettori si attende che arrivino le soluzioni.

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