Caso Skripal, continua la guerra medatico-politica fra Russia e GB

Caso Skripal, continua la guerra medatico-politica fra Russia e GB
Diritti d'autore 
Di Simona Zecchi
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

"E' tempo di finirla con le fake news di Stato russe, il mondo ha scoperto le colpe del Cremlino sulla vicenda", lo ha dichiarato in un Tweet il ministro degli esteri britannico Jeremy Hunt

PUBBLICITÀ

E' guerra mediatico-politica quella che si sta consumando fra la Russia e il governo britannico sul caso Skripal. Downing street ha replicato prontamente, infatti, al racconto dei due sospetti esecutori del tentato avvelenamento nervino del doppio agente Skripal e la figlia Iulia, accusando il Cremlino di diffondere "mistificazioni e bugie".

Il ministro degli esteri britannico, Jeremy Hunt, lo ha chiarito forte e chiaro in un tweet:

"E' tempo di finirla con le fake news di stato, il mondo ha scoperto le colpe della Russia sulla vicenda", parole rafforzate dall'intervento di un portavoce britannico che ha ribadito:

"La polizia e la procura hanno identificato questi uomini come sospetti in relazione all'attacco di Salisbury. E il governo afferma chiaramente che sono ufficiali dell'intelligence militare russa, Gru, e che hanno usato un'arma chimica illegale tossica in modo devastante nelle strade del nostro Paese".

Mentre la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, si domanda su quali basi la Gran Bretagna esprima queste posizioni chiedendo di chiarire se si tratta di una posizione ufficiale o meno.

Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, i due sospettati dalle autorità britanniche di aver tentato di uccidere l'ex spia, il 4 marzo in Inghilterra, hanno dichiarato alla tv filo-Cremlino Russia Today che nel giorno dell'avvelenamento a Salisbury si trovavano lì come turisti, confermando le loro identità. Contrariamente a quanto invece sostenuto sin dall'inizio dalle autorità di Londra, per cui  quelle di "Ruslan Boshirov" e "Aleksandr Petrov", restano identità fittizie poste sui passaporti russi usati dai due presunti agenti dell'intelligence militare del Cremlino per entrare in Gran Bretagna.

Intanto secondo quanto riferisce Interfax (l'agenzia di stampa non governativa ndr) la cugina di Iulia Skripal, Viktoria, ha sostenuto di sapere da sue fonti che i due cittadini russi sono "innocenti" e che non hanno nulla a che fare con il caso. Viktoria Skripal ha anche dichiarato che l'immagine fatta circolare dalla polizia britannica non somiglia per nulla al vero Petrov.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Dal Giappone agli Skripal: le rivelazioni di Putin

Caso Skripal, Mosca contrattacca: "È una provocazione"

Russia, respinto l'appello di un uomo arrestato per l'attentato alla Crocus city hall di Mosca