Aung San Suu Kyi difende la condanna emessa contro due giornalisti

Aung San Suu Kyi difende la condanna emessa contro due giornalisti
Di Simona Zecchi
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Il consigliere di Stato birmano si è espressa a proposito della condanna di due giornalisti Reuters che lavoravano sulla persecuzione dei Rohingya. Sulla crisi, che l'ONU ha definito genocidio, il premio Nobel ha detto "Poteva essere gestita meglio".

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Il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, ha difeso la condanna contro i due giornalisti di Reuters, Kyaw Soe Oo e Wa Lone, accusati di avere violato alcuni segreti di Stato. Suu Kyi, anche consigliere di Stato birmano, ha espresso chiara posizione in merito durante il World economic Forum, suscitando l'indignazione della comunità internazionale e dell'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani Michelle Bachelet.

"Non è una questione di libertà di stampa - ha detto il premio Nobel -, la sentenza ha deciso così a causa del fatto che hanno violato una legge specifica sull'appropriazione di atti segreti di Stato".

Suu Kyi ha poi ammesso, nella stessa sede del WEF, che il governo birmano avrebbe potuto gestire meglio la questione dei Rohingya.

I due giornalisti, entrambi del Myanmar, erano stati arrestati dopo aver ricevuto documenti riservati da alcuni ufficiali di polizia: durante il processo hanno sostenuto di essere stati incastrati dalle autorità, ma sono stati condannati a 7 anni di carcere.

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