Adozioni, l'Ungheria è la nuova frontiera

Adozioni, l'Ungheria è la nuova frontiera
Di Cristiano Tassinari
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Non più l'America Latina o la Bielorussia: la nuova frontiera per le adozioni internazionali per le coppie italiane è l'Ungheria. Le nuove normative hanno permesso l'aumento delle adozioni di bambini ungheresi, anche rom, verso l'estero. E, in particolare, verso l'Italia.

Italia patria delle adozioni. Ma in calo

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L'Italia è il primo Paese in Europa e il secondo nel mondo dopo gli Stati Uniti per numero di bambini adottati.

È quanto emerge dal rapporto della Commissione Adozioni Internazionali "Dati e prospettive nelle adozioni internazionali", secondo cui le famiglie italiane hanno accolto 2.206 minori nel 2014 e 2.216 nel 2015. Tuttavia dai dati emerge **una riduzione progressiva del 73,5% negli ultimi dieci anni.

Mai così tante adozioni in Ungheria

Sempre più futuri genitori stranieri adottano bambini ungheresi, pure coppie provenienti dell'Italia, vittime dell'eccesiva burocrazia italiana, disposte ad adottare anche bambini rom.

L'anno scorso in Ungheria, meno di 2000 bambini aspettavano ancora di essere adottati. Sebbene la quantità di adozioni internazionali sia aumentata negli ultimi anni, vale la pena dare un'occhiata a cosa c'è dietro ai numeri.

Il giornalista di Euronews, Péter Kristóf, studia i dati forniti dall'Ufficio centrale di Statistica sull'adozione in Ungheria.
Nel 2017 il numero esatto di bambini adottati in Ungheria è di 1025.

Péter Kristóf, giornalista ungherese di Euronews.

Zita Budavári è responsabile della Fondazione Bölcső (significa "culla"), che si occupa di adozioni internazionali dal 1995.

"Dalla relazione è emerso chiaramente ciò che abbiamo già sperimentato: l'anno scorso c'è stato un forte impulso nell'adottare dall'estero i bambini ungheresi".

Zita Budavári durante l'intervista a Euronews.

L'anno scorso è stato il primo anno dal 1997 in cui il numero di adozioni in Ungheria ha superato il tetto dei 1000 bambini adottati, un un aumento del 30% rispetto 2014. Un aumento causato dall'alto numero di adozioni di bambini ungheresi all'estero.

Il problema dei bambini disabili

"Purtroppo c'è il problema dell'adozione di bambini disabili fisici o mentali: i genitori ungheresi, mi dispiace dirlo, non li vogliono", continua Zita Budavári.

I dati sono li a confermarlo: nel 2017, su 657 bambini ungheresi disabili solo in 7 hanno trovato famiglia.

Il rapporto sull'adozione in Ungheria è disponibile qui: http://www.ksh.hu/docs/hun/xftp/stattukor/orokbefogadas.pdf

La geografia delle adozioni

Quanto all'origine geografica dei bambini accolti da famiglie in Italia, la maggior parte arriva dall'Europa (con in testa la Russia, la Polonia e la Bulgaria).
Seguono subito dopo l**'Asia (con Cina, India e Vietnam), le Americhe (Colombia, Cile e Brasile) e l'Africa (Etiopia, Congo e Burkina).**

Per quanto riguarda l’età, i bambini più grandi in media sono quelli che provengono dalla Bielorussia (13,6 anni). Poco più piccoli quelli che arrivano dall’Ucraina (10,1 anni nel 2014 e 9,1 anni nel 2015 ), dal Brasile (8,2 anni nel 2014 e 8,4 anni nel 2015), dal Cile (7,3 anni nel 2014 e 7,9 anni nel 2015), dalla Bulgaria (8,1 anni nel 2014 e 7,5 anni nel 2015), dalla Polonia (7,7 anni nel 2014 e 7,4 nel 2015), dal Perù (6,2 anni nel 2014 7,1 anni nel 2015 ) e dalla Repubblica Democratica del Congo (7 anni nel 2015).
I più piccoli, di 2 e 3 anni circa, provengono dal Vietnam, dall'Etiopia e dalla Cina. I russi invece arrivano in Italia a circa 5 anni di età. (Agenzia Agi)

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