La sfida palestinese al blocco di Israele

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Di Cristiano Tassinari
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Continuano le proteste degli attivisti palestinesi contro il blocco via terra e via mare imposto da Israele a Gaza. La manifestazione di domenica 2 settembre, con numerose imbarcazioni palestinesi vicine al confine marittimo israeliano, conferma: la sfida continua. E intanto arrivano i tagli Usa.

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Continuano le proteste di Gaza contro il blocco di Israele, stavolta via mare.

Domenica 2 settembre gli attivisti palestinesi sono stati accolti da colpi di arma da fuoco israeliani e gas lacrimogeni mentre navigavano verso le acque israeliane al largo della zona nord della Striscia di Gaza, nei pressi di Beit Lahiya.

Per la loro manifestazione gli attivisti palestinesi hanno utilizzato numerose barche da pesca: L'obiettivo di queste periodiche dimostrazioni - "Al Hurriyeh" (Libertà) - è sfidare il blocco israeliano di terra e mare attorno a Gaza.

Per Israele le restrizioni sono necessarie per contenere la forza e il potere di Hamas su Gaza.

La zona di pesca consentita per Gaza è stabilita da Israele a 6-9 miglia nautiche dal confine.

Gli attivisti che sono avanzati verso il confine marittimo israeliano sono rientrati a riva dopo un incendio divampato su una imbarcazione..

Almeno un manifestante palestinese è rimasto ferito.

La situazione umanitaria a Gaza rischia di essere peggiorata dalla decisione degli Stati Uniti di tagliare i fondi per l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi.

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