Myanmar: giornalisti Reuters in prigione, rinviata la sentenza

Myanmar: giornalisti Reuters in prigione, rinviata la sentenza
Di Loredana Pianta
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Wa Lone e Kyaw Soe Oo rischiano fino a 14 anni di carcere. Erano stati arrestati il 12 dicembre, mentre stavano realizzando un'inchiesta sull'assassinio di dieci Rohingya nel corso di un'operazione della polizia e dell'esercito

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In Myanmar è stata rimandata al 3 settembre la sentenza nei confronti dei giornalisti dell'agenzia Reuters Wa Lone e Kyaw Soe Oo, che rischiano fino a 14 anni di carcere per violazione di segreti di Stato. Erano stati arrestati il 12 dicembre, mentre stavano realizzando un'inchiesta sull'assassinio di dieci Rohingya in un villaggio dell'est del Paese, nel corso di un'operazione della polizia e dell'esercito.

L'omaggio di Reuters ai suoi giornalisti in prigione in Myanmar

La motivazione ufficiale del posticipo è la malattia del giudice. "Crediamo invece che sia legato al meeting del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, previsto nelle prossime ore", ha dichiarato uno dei legali dei reporter. "Discuteranno di Myanmar. E questo potrebbe influenzare l'esito del processo".

Proprio in queste ore la Missione d'inchiesta indipendente dell'Onu sul Myanmar ha chiesto alla giustizia internazionale di procedere nei confronti dei vertici dell'esercito per genocidio ai danni della minoranza musulmana Rohingya. Ha anche chiamato in causa il Premio Nobel per la pace e leader de facto Aung San Suu Kyi per la sua inerzia.

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