Venezuela fra terremoti fisici ed economici

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Di Alberto De Filippis
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Oltre alle scosse telluriche l'economia continua a devastare un paese in macerie

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Mentre sempre più venezuelani cercano di fuggire all'estero prima che le frontiere delle nazioni vicine si chiudano loro in faccia, nel paese le misure del governo, per cercare di uscire dalla crisi non sembrano sortire gli effetti sperati.

Fra le misure economiche c'è l'aumento di 35 volte del salario minimo, ma soprattutto l'obbligo per le imprese di pagare in anticipo lo stipendio. Una misura che mette in ginocchio le aziende che debbono pagare denaro che non hano e i lavoratori il cui stipendio in una settimana perde molto del suo valore a causa dell'inflazione su base praticamente quotidiana. Senza dimenticare che anche la benzina potrebbe aumentare del 6000% da qui alla fine dell'anno.

Mentre il governo attacca quella che chiama destra eversiva, quello che resta dell'opposizione afferma che il chavismo non potrà rispettare le sue promesse solo emettendo denaro virtuale. Il governo lo fa perché non esiste carta moneta, ma emettendo denaro si ottiene ancora più inflazione. Dal canto suo il chavismo afferma che il valore della valuta resta ancorata alla criptomoneta Petro. Una valutazione però tutta virtuale visto che nessuno sa davvero come il mercato abbia apprezzato il Petro.

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