Otto anni fa il motore di ricerca aveva interrotto i suoi servizi per protestare contro i limiti imposti da Pechino, ora si prepara a lanciare una versione "filtrata" che bloccherà siti e ricerche su diritti umani, democrazia, religione
Nel 2010, aveva interrotto i suoi servizi per protestare contro le crescenti restrizioni imposte da Pechino, ora si prepara a lanciare una versione "filtrata" che bloccherà siti e ricerche su diritti umani, democrazia, religione.
Google è pronta a tornare sui suoi passi e sta lavorando alla nuova versione asiatica dall’inizio del 2017: secondo fonti interne, rimaste ovviamente anonime, si tratta un’app di Android, che oscurerebbe alcune chiavi di ricerca e fonti non gradite al Governo cinese, dettagliate in una "lista nera".
Tra i contenuti banditi, ci sarebbero non solo testi, ma anche immagini.
Il progetto sarebbe già stato presentato al Governo di Pechino: in caso di via libera, che riaprirebbe le porte ad un mercato potenziale di circa 750 milioni di utenti, Google potrebbe avere una propria versione cinese entro sei-nove mesi.