Sarost 5: le immagini dell'attracco a Zarzis

Sarost 5: le immagini dell'attracco a Zarzis
Di Giorgia Orlandi
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Dopo oltre 20 giorni di permanenza a bordo della nave bloccata davanti alla Tunisia i 40 migranti sbarcano nel porto tunisino. Nelle ore precedenti all'attracco molti di loro si erano opposti alla decisione di arrivare in Tunisia e non in Europa

PUBBLICITÀ

Ecco il momento dell'attracco della Sarost 5, nel porto di Zarzis. Rimasta bloccata a due miglia dalla costa da oltre 20 giorni.

A bordo 40 migranti tra cui due donne incinta. Disperati, avevano minacciato di non voler scendere dalla nave, il loro obiettivo l'Europa e non la Tunisia.

Dopo il rifiuto iniziale a cui si erano aggiunti Italia e Malta l'autorizzazione del premier Chahed lo scorso sabato.

Quello che chiedo al governo tunisino è di prendersi cura di noi, dice una donna_, _ma soprattutto che chiedano all'Europa di accetarci.

All'arrivo ad incontrali una delegazione dell'Unhcr e della Mezzaluna Rossa tunisina, e poi il saluto, con i membri dell'equipaggio gli stessi con cui per oltre due settimane hanno condiviso le razioni di cibo e il tempo sulla Sarost 5.

Presente anche Adel Jarboui il sottosegretario tunisino alle migrazioni : li abbiamo accolti per ragioni umanitarie dice, riceveranno le cure necessarie e appena possibilie lasceranno la Tunisia.

Dopo l'autorizzazione del governo tunisino, di sabato scorso nella giornata di mercoledì la Sarost 5 ha attraccato nel porto di Zarzis in Tunisia. A darne l'annuncio nella serata di martedì un portavoce della Mezzaluna rossa tunisina.

Le ore che hanno preceduto lo sbarco sono state segnate da momenti di tensione a bordo. Alcuni dei rifugiati da oltre 20 giorni a bordo dell'imbarcazione, non volevano scendere dall'imbarcazione perchè non concordi con l'idea di arrivare in Tunisia, essendo il loro obiettivo quello di arrivare in Europa.

Secondo quanto riferito dalla corrispondente di RTL Francia i migranti saranno trasferiti in una casa di Medenine nel sud del paese. Il destino di quest'ultimi è più che mai incerto, in un paese classificato da esperti di diritto internazionale e da organizzazioni umanitarie, come "porto non sicuro" dove vengono violati i diritti umani e dove non non esiste un sistema d'asilo.

Lo stesso governo tunisino ha precisato che la vicenda Sarost 5, non deve costituire un precedente affinchè l'Europa possa identificare nel paese un porto sicuro per gli sbarchi. La Tunisia che in un primo momento si era già opposta all'idea di accogliere la Sarost 5 insieme a Italia e Malta ha anche opposto rifiuto all'idea del Consiglio Europeo di far parte delle cosidette "piattaforme regionali" in Africa del Nord. La Tunisia, ha fatto sapere l'ambasciatore tunisino a Bruxelles «non ha né i mezzi né le condizioni né la capacità di creare questi centri».

Il piano fa parte della bozza d'intesa raggiunta durante il Consiglio Europeo di fine giugno che in accordo con l'Ue e l'Unhcr prevede l'esternalizzazione della gestione del problema migratorio oltre i confini Europei. Sia lo Iom che l'Unhcr hanno detto di essere contrari alla proposta, in merito alla quale l'organizzazione ha fatto sapere di "guardare a un meccanismo per gestire gli arrivi all’interno dell’Unione Europea”.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Sarsot 5:UNHCR,"Tunisia è porto sicuro,migranti non possono rifiutarsi per offerte migliori altrove"

Cosa sta succedendo a bordo della Sarost 5: tutte le testimonianze