Diversi civili evacuati dalla Siria attraverso una operazione russo-israeliana

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Di Simona Zecchi
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Domenica mattina 22 luglio, migliaia di persone tra cui 800 membri della cosiddetta difesa civile ("Caschi Bianchi") e loro familiari, sono stai aiutati a uscire dalla Siria, dove la loro incolumità era in pericolo, e a raggiungere la Giordania da dove proseguiranno verso alcuni Paesi occidentali

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Domenica mattina, 22 luglio, 800 membri della cosiddetta difesa civile ("caschi bianchi") e loro familiari, sono stati aiutati a uscire dalla Siria, dove la loro incolumità era in pericolo, e a raggiungere la Giordania da dove proseguiranno verso alcuni Paesi che daranno loro asilo. I cittadini siriani sono passati dal valico di Kuneitra e sono così entrati nelle alture del Golan (territorio siriano occupato da Israele dal 1967)  da dove l'esercito israeliano li ha accompagnati fino al confine con la Giordania. Secondo l'agenzia spagnola EFE in tutto i civili fatti evacuare però sarebbero 2.500 tra cui appunto gli 800 "caschi bianchi". EFE riporta i dati dell'osservatorio siriano per i diritti umani.

Alla complessa operazione hanno collaborato tra loro Russia e Israele che hanno concordato il transito. Secondo la radio militare israeliana, che ha riferito per prima la notizia, le intese logistiche necessarie per realizzare la complessa operazione umanitaria sono state decise il venerdì precedente con due telefonate: la prima fra il premier Benyamin Netanyahu e il presidente russo Vladimir Putin e la seconda fra il ministro della difesa israeliano Avigdor Lieberman e il suo omologo russo Sergey Shoygu.

La Giordania ha inoltre autorizzato le Nazioni Unite a organizzare il passaggio attraverso il Paese da dove saranno poi smistati, a quanto risulta, in Canada, Germania e Gran Bretagna e offerta loro ospitalità.

Sono state le richieste personali del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del premier canadese Justin Trudeau a convincere Israele a dare il proprio contributo per l'evacuazione dalla Siria di centinaia di 'Caschi bianchi'. Lo ha precisato il premier Beyamin Netanyahu. le forze armate israeliane hanno diffuso un video che mostra l'operazione di evacuazione. Tutto questo mentre si profila gradualmente il pieno controllo da parte di Bashar al-Assad di buona parte del paese, in particolar modo la provincia di Quneitra al confine con le alture del Golan occupate da israele.

"Alcuni giorni fa i presidenti americano e canadese Trump e Trudeau insieme ad altri mi hanno chiesto supporto per far allontanare dalla siria centinaia di caschi Bianchi. Queste perosne hanno salvato vite, ora sono le loro vite a essere in pericolo. Li ho autorizzati a trasportarli verso altri paesi attraverso il passaggio in israele come gesto umanitario necessario", ha detto Netanyahu.

I "caschi bianchi" sin dalla loro nascita nel 2013 si autodefinscono volontari impegnati nel soccorso alla popolazione civile nelle zone devastate dalla guerra in Siria, anche se operano solo in zone controllate dai ribelli antigovernativi. Da sempre sostengono di non essere coinvolti con nessuna delle parti in conflitto. Il regime di Bashar al-Assad, e la Russia, dal canto loro accusano i "Caschi bianchi" di essere sostenitori dei ribelli e di non essere estranei ai gruppi jihadisti che operano nella regione. Questa è la prima volta in cui Israele compie operazioni in territorio siriano. L'operazione, ha infatti precisato un portavoce militare israeliano, è stata condotta su richiesta degli Stati Uniti e di alcuni Paesi europei. E' dunque una operazione di marchio occidentale.

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