Due imbarcazioni della ONG spagnola Proactiva sono entrate nel porto di Palma di Maiorca in Spagna sabato mattina scortate da una nave della Guardia Civil. La Open Arms, nei giorni scorsi ha recuperato i cadaveri di una donna e un bambino al largo della Libia
Due imbarcazioni della ONG spagnola Proactiva sono entrate nel porto di Palma di Maiorca in Spagna, sabato mattina, scortate da una nave della Guardia Civil. Una delle due navi, la Open Arms, nei giorni scorsi ha recuperato i cadaveri di una donna e un bambino al largo della Libia (lasciati dalla Guardia Costiera libica) e salvato Josefa, una donna di origini camerunensi rimasta per due giorni in mare tra i resti di un gommone.
Secondo la Open Arms, le motovedette di Tripoli hanno distrutto il barcone di migranti e lasciato in mare quelli che si rifiutavano di salire a bordo, mentre in una intervista al quotidiano italiano La Stampa il colonnello della Guardia Costiera di Misurata, Tofag Scare, ha spiegato le dinamiche del salvataggio di 165 persone e però ha confermato l'abbandono in mare dei due corpi.
"Abbiamo lasciato in mare solo i due corpi senza vita di una donna e un bambino dopo aver provato invano a rianimarli: erano morti e portarli a terra non aveva alcun senso, ma oltre loro non c’era nessun altro in acqua" ha detto Scare.