Al telefono con Juncker e Mogherini: lo scherzo del finto presidente armeno

Al telefono con Juncker e Mogherini: lo scherzo del finto presidente armeno
Di Stephanie Burnett
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Dietro agli scherzi telefonici ci sono Alexei Stolyarov e Vladimir Kuznetsov, due ragazzi russi che negli ultimi mesi sono riusciti a contattare diverse personalità della politica e dello spettacolo: "Non siamo appoggiati dal Cremlino". Quali sono i rischi per la sicurezza?

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Hanno telefonato a Jean Claude Juncker e a Federica Mogherini, spacciandosi per Nikol Pashinyan, il neo eletto premier dell'Armenia. Sono stati così convincenti che nel corso delle chiamate né il presidente della Commissione europea né la responsabile della diplomazia Ue si sono resi conto di essere vittime dell'ennesima burla di Lexus e Vonan - nomi d'arte di Alexei Stolyarov e Vladimir Kuznetsov - due ragazzi russi che negli ultimi mesi hanno 'ingannato' con le loro telefonate diverse personalità della politica e dello spettacolo, da Elton John a Erdogan.

Le telefonate a Juncker e Mogherini si sono svolte lo scorso maggio, poco dopo che Nikol Pashinyan aveva prestato giuramento come nuovo primo ministro dell'Armenia.

Facebook/Alexei Stolyarov
Alexei Stolyarov e Vladimir Kuznetsov in una foto del 2016Facebook/Alexei Stolyarov

Juncker: "Trump non conosce il mondo, Putin è mio amico"

La telefonata con Juncker sarebbe datata 9 maggio. Nel colloquio si fa riferimento alla decisione annunciata il giorno prima dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump di abbandonare l'accordo sul nucleare iraniano, una mossa che il leader della Ue definisce un "errore" al telefono.

"Questa - dice Juncker - è una grande preoccupazione per noi e per me personalmente, perché penso che quello che Trump ha fatto ieri sera sia un grave errore. Noi, come europei, ci atterremo all'accordo con l'Iran, non vogliamo destabilizzare la regione. E poiché l'Iran è un vostro vicino avete tutto l'interesse a che l'intera regione sia stabile, noi ci stiamo muovendo in questa direzione".

Trump viene tirato di nuovo in ballo quando Stolyarov, fingendo di essere Pashinyan, afferma che l'Armenia sta ricevendo forti pressioni dagli Stati Uniti e chiede all'Unione Europea di fare da mediatore. Juncker risponde che "dobbiamo continuare a spiegare il mondo a Trump, che non capisce di cosa si tratti. Faremo in modo che abbia una migliore comprensione di ciò che sta accadendo in Armenia".

Quando Stolyarov dice che il suo partito politico sta sperimentando "resistenze da parte della Russia", Juncker lo esorta ad andare avanti e a mantenere buoni legami con il governo di Putin. "Non chiediamo di rompere le vostre relazioni con la Russia - dice Juncker -. E' importante che fissiate un incontro con Vladimir Putin. È un mio amico personale, quindi posso parlare con lui ogni volta che serve".

Mogherini: "La Ue amico su cui contare"

Anche Federica Mogherini, come Juncker, è molto prudente nelle sue dichiarazioni e non si lascia andare a commenti negativi sulla Russia.

Quando Stolyarov fa riferimento alle pressioni geopolitiche di paesi vicini come la Turchia e l'Azerbaigian, nonché della Russia, Mogherini risponde che l'Armenia può contare sull'Unione europea.

"Non vivete in un ambiente facile - dice la responsabile della diplomazia Ue - ma potete contare su di noi, siamo un amico su cui contare. E' vero che si tratta di una regione difficile e che vi trovate di fronte a diversi tipi di pressioni e sfide, ma sono certa che c'è un modo per allentare le tensioni e cercare di trovare approcci cooperativi".

"Migliorare le nostre procedure"

I portavoce di Juncker e Mogherini, contattati da Euronews, non hanno messo in dubbio l'autenticità delle telefonate.

"Il presidente ama l'Armenia - ha detto il portavoce di Juncker -. E' felice di parlarne con chi lo chiama, anche in un giorno festivo".

"Abbiamo contatti regolari con le autorità armene. Mogherini ha incontrato di recente il primo ministro dell'Armenia Pashinyan a margine del vertice Nato. Quando si tratta di organizzare le chiamate, abbiamo procedure chiare e le miglioriamo costantemente", è stata la risposta scritta del portavoce di Mogherini.

Solo uno scherzo o c'è dietro qualcosa di più?

I critici, soprattutto occidentali, hanno a lungo accusato i due autori dello scherzo di avere legami con il Cremlino a causa dell'apparente facilità con cui sono riusciti ad ottenere i contatti telefonici di diversi leader politici europei, tra cui l'ex ministro degli esteri britannico Boris Johnson.

Stolyarov, contattato da Euronews, nega tutte le accuse: "Sostengo molte cose fatte da Putin per quanto riguarda la politica estera. Non sono d'accordo su alcuni aspetti della nostra politica interna, ma in ogni caso è stato eletto presidente dai russi".

"Facciamo il nostro lavoro senza ordini da parte del governo. Lo facciamo come privati cittadini e la nostra non è la posizione del Cremlino, anche se quello che facciamo piace ad alcuni di loro. Piace anche ad alcune persone dell'opposizione".

Stolyarov sottolinea come i due in passato abbiano preso di mira anche politici russi. "Ci siamo già fatti beffe dei nostri governatori, di alcuni ministri russi, di alcuni deputati. A volte facciamo anche queste chiamate, ma la geopolitica è più interessante".

Spionaggio involontario

La falla nel sistema di sicurezza è la preoccupazione principale riguardante le telefonate a Juncker e Mogherini. Anthony Glees, professore presso l'Università di Buckingham e direttore di un centro per la sicurezza e gli studi di intelligence, ha detto che queste iniziative possono minacciare la sicurezza nazionale.

"Direi che questi scherzi possono rappresentare una vera minaccia per la sicurezza nazionale e il buon governo anche se il loro scopo è semplicemente quello di far fare una risata ai cittadini".

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"Questo perché un capo di stato, un alto ministro del governo - qualcuno come Boris Johnson quando era ministro degli Esteri - non solo fa parte del circolo interno dei responsabili politici, ma è a conoscenza dei segreti di sicurezza nazionale del Regno Unito e di quelli di altre nazioni".

"Quello che comincia come uno scherzo potrebbe avere enormi implicazioni se per caso venissero fuori strategie politiche segrete, ad esempio sulla Brexit, e quindi 'scherzo' è davvero la parola sbagliata".

Glees - sottolineando che il trattato di Lisbona non conferisce alla Ue "alcuna responsabilità per quanto riguarda la sicurezza nazionale degli Stati membri" - raccomanda ai politici pratiche semplici che troppo spesso vengono trascurate, come il cambio frequente dei numeri di cellulare e la consegna del telefono da parte dei parlamentari durante le conversazioni ad alto livello.

"Il numero di cellulare privato della Merkel - ha ricordato Glees - era facilmente accessibile all'Nsa americana perché non veniva cambiato da anni, nonostante i consigli di sicurezza. I ministri usano i loro cellulari anche incautamente. Per questo motivo Theresa May ha ordinato che tutti i cellulari fossero consegnati prima del consiglio dei ministri che si è tenuto a Chequers".

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