Nicaragua: altri morti per le proteste anti Ortega

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Di Euronews
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Giovani asserragliati in una chiesa sono di nuovo liberi

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Almeno due ragazzi sono morti durante l'assedio di una chiesa a Managua, la capitale del Nicaragua, dove 200 studenti si sono rinchiusi da venerdì. In tre mesi le proteste contro il governo, ha fatto 270 morti. Lo scontro fra il presidente e l'opposizione ormai non conosce limiti. Daniel Orgeta ha rifiutato di anticipare le elezioni e accusa la chiesa locale di fomentare la violenza, nascondere beni di prima necessità e lucrare sullla crisi.

In questo caso, dopo 20 ore di assedio, dei mediatori della chiesa come il cardinale Leopoldo Brenes, son riusciti a convincere i giovani a uscire.

La UNAN, l'università nicaraguense, è da tempo un bastione dell'opposizione studentesca contro Ortega accusato di una brutale repressione contro il dissenso.

Così un sacerdote presente sul posto: "Noi come chiesa stiamo appoggiando il popolo e la comunità siamo vicini ai più sfortunati soprattutto in questo momento di crisi del nostro paese. Per noi l'atteggiamento delle autorità non ha senso".

Durante le proteste larga parte della popolazione ha sostenuto le marce degli studenti. Il segretario generale della Oea, Luis Almagro, così come l'Onu, hanno condannato i fatti e chiesto la fine delle violenze.

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