Russiagate: i democratici all'attacco

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Di Alberto De Filippis
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Dopo nuove rivelazioni, per il partito dell'asinello la misura è colma con Putin

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Altri nomi, almeno 12, si aggiungono alla lista di agenti russi accusati di interferire nelle elezioni americane. Per questo alti esponenti del partito democratico hanno chiesto al presidente Trump di fare qualcosa per chiedere al presidente Putin di mettere un freno a queste operazioni.

Se Mosca continuasse a fare orecchie da mercante, bisognerebbe trarne le debite conseguenze. Così il senatore democratico Mark Warner: "Voglio che gli americani ascoltino in maniera chiara che il presidente metterà sul tavolo il problema delle interferenze russe e che anzi lo renderà una priorità del meeting di Helsinki. Che Putin dia una risposta rapida e, se non dovesse fare nulla, allora la riunione dovrebbe essere cancellata".

Nel testo dell'incriminazione si fa riferimento al furto di informazioni su 500mila elettori. Per gli inquirenti l'obiettivo dei cyber-attacchi, avviati nel marzo 2016, era violare gli account di posta elettronica di volontari e collaboratori della campagna per l'elezione di Hillary Clinton. Sono stati inoltre creati profili online fittizi usati per diffondere le email trafugate e altri documenti.

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