Crans Montana Forum a Bruxelles: i "lati oscuri" della globalizzazione

Crans Montana Forum a Bruxelles: i "lati oscuri" della globalizzazione
Di Olaf BrunsCristiano Tassinari
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Alla 29.edizione del Crans Montana Forum hanno partecipato centinaia di politici, imprenditori e rappresentanti di organizzazioni internazionali. Si è discusso di globalizzazione, di cambiamento climatico, delle campagne politiche "social" e del multilateralismo garantito dall'Unione Europea.

Bruxelles, Crans Montana Forum 2018

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L'inviato di Euronews, Olaf Bruns, è a Bruxelles, pronto per un grande evento.

"Quando una ONG svizzera prestigiosa e affermata ti invita a un dibattito, tra le altre cose, sulla perversità della globalizzazione, beh, bisogna ascoltare attentamente! In particolare, in un momento storico in cui sta aumentando la disuguaglianza, e la povertà fa sentire molte persone a disagio per questa globalizzazione. Anche di questo si è discusso al Crans Montana Forum qui a Bruxelles", spiega Olaf Bruns.

Centinaia di politici, imprenditori e rappresentanti di organizzazioni internazionali si sono riuniti per la 29a edizione delCrans Montana Forum. Lo stato di salute degli affari internazionale si discute qui, senza limiti né tabù.

"La globalizzazione è perversa"

"La globalizzazione è perversa di per sé. Non ci sono più confini, tutto è gratuito, tutto è aperto, il mercato si autocontrolla...ma non è vero!", esclama Jean-Paul Carteron, Presidente Onorario e fondatore del Crans Montana Forum. "Quello che vediamo oggi è che nella maggior parte dei paesi che soffrono, le persone votano a destra! I movimenti di destra che tornano, i nazionalismi che tornano...".

"Ricchezze distribuite male"

Le nazioni più povere non hanno mai visto i vantaggi della globalizzazione e molti ritengono sia un'ingiustizia.

"È evidente che le ricchezze del mondo sono distribuite in modo sbagliato: c'è una minoranza che possiede la parte essenziale e una maggioranza che vive nella miseria", commenta Dioncounda Traorè, ex Presidente del Mali.

Cambiamento climatico e globalizzazione

Si è discusso anche del cambiamento climatico: l'innalzamento del livello del mare minaccia l’esistenza di stati insulari come Kiribati, che si trova nel Pacifico.

"Il cambiamento climatico e la globalizzazione vanno insieme, mano nella mano. Penso che sia a causa dell'industrializzazione, giusto? Industrializzazione significa che devi accumulare, devi costruire grandi profitti, il più possibile, e a prescindere dall'ambiente", spiega Teburo Tito, ex Presidente della Repubblica di Kiribati.

Politica sempre più "social"

La globalizzazione è anche l'impatto delle piattaforme di social media nelle campagne elettorali e politiche, soprattutto in Africa, dove i media tradizionali sono meno seguiti e i giovani sono sempre più online.

"Facebook, Twitter, YouTube e tutte queste piattaforme che vengono utilizzate in questa era digitale: è tempo anche per loro di rivedere il loro ruolo e la loro responsabilità su una scena mondiale sempre più grande", dice Lucky Ogutu Okudo, consigliere del Governatore della Contea di Siaya, Kenya.

"Europa, ultimo bastione del multilateralismo"

In un mondo in cui "il diritto del più forte" è tornato a farsi sentire, molti partecipanti sperano che l'Unione Europea resti il Garante del multilateralismo della politica internazionale.

Ne è convinta Lilyana Pavlova, Ministro dello sviluppo regionale della Bulgaria: "In effetti, il multilateralismo è messo spesso in discussione, e penso che l'Europa sia proprio l'ultimo bastione a proteggerlo”.

"Un mondo più umano"

Un unico obiettivo globale: il Crans Montana Forum sta lavorando, attraverso la cooperazione e il dialogo internazionale, per un mondo più umano.

Non a caso, "Towards a more humane world" è lo slogan ufficiale delCrans Montana Forum.

Per ulteriori informazioni, consultate il sito del Crans Montana Forum: www.cmf.ch

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