Ma il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk avverte: "Ong rispettino la legge senza ostacolare guardia costiera libica"
A qualche ora dalla fine di un consiglio europeo interamente segnato dalle tensioni sul tema dell'immigrazione, la nave Aquarius della ong sos Mediterranée è tornata a largo delle coste libiche per una nuova missione di ricerca e soccorso. Proprio del ruolo delle organizzazioni non governative, oltre che dei meccanismi di redistribuzione tra gli stati - che avverranno comunque su base volontaria - si è parlato durante l'ultimo difficile consiglio.
"Abbiamo voluto dare un messaggio chiaro a tutte le navi - ha detto il presidente del consiglio Donald Tusk - comprese quelle delle Ong che operano nel Mediterraneo, per dir loro che sono tenute a rispettare la legge e a non ostacolare il lavoro della guardia costiera libica".
Le dichiarazioni di Tusk arrivano all'indomani di quello che dalle organizzazioni umanitarie è stato definito "il più grande respingimento della storia", quando, lo scorso 24 giugno, la guardia costiera libica ha riportato a Tripoli quasi mille migranti alla deriva su sette barconi.
Nelle stesse ore in cui il traballante accordo europeo è stato raggiunto, altri 100 migranti che viaggiavano a bordo di un gommone naufragato a pochi km dalle coste libiche sono morti dopo aver atteso per ore i soccorsi