Esplosione nel centro di Addis Abeba durante il discorso del primo ministro. Ottantatre le persone rimaste ferite. Sinora nessun morto.
Ottantatre le persone rimaste ferite in seguito alla esplosione avvenuta sabato ad Addis Abeba durante un comizio del nuovo premier riformista Abiy Ahmed. Nessun morto. Lo comunica in un tweet il capo di gabinetto del governo, Fitsum Arega. Sempre Arega scrive che sei feriti sono in condizioni critiche.
L'Etiopia è la seconda nazione più popolosa dell'Africa, ed è proprio la regione dell'Oromia (che si estende attorno alla capitale Addis Abeba) a essere quella più scossa da proteste.
Il capo del governo eletto lo scorso 2 aprile, e proveniente proprio dall'Oromia, aveva appena finito il suo discorso a piazza Meskel nella capitale, e stava salutando i suoi sostenitori quando è avvenuta la deflagrazione. L'ex-tenente colonnello Abiy era stato scelto dalla coalizione al potere (il "Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiope", Eprdf) per rimpiazzare Hailemariam Desalegn dimessosi in febbraio e aprire la via a riforme in Etiopia.
La discriminazione verso l'etnia oromio negli anni scorsi è stata al centro di aspre proteste nei confronti del vecchio esecutivo.
Nella sua prima breve dichiarazione dopo l'attentato, Abiy Ahmed ha detto: "Risultano esserci, per fortuna, poche vittime. Altri sono feriti".
Sull'attentato, il primo ministro ha commentato: "E' stato un tentativo fallito compiuto da chi non vuole vedere una Etiopia unita".
Il nuovo governo del premier aveva di recente sbloccato oltre 260 fra siti internet e pagine di blogger, oltre che a due tv, nell'ambito di una serie di aperture all'opposizione.