La minaccia terroristica resta alta: Eurojust si rinnova

La minaccia terroristica resta alta: Eurojust si rinnova
Di Elena Cavallone
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Il 20 giugno il Parlamento europeo e il consiglio dell'Unione europea hanno approvato un testo di riforma per migliorare la cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri

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La minaccia terroristica nell'Unione europea rimane alta nonostante il declino del cosiddetto "Stato islamico" in Iraq e in Siria, riferisce Europol l'agenzia di polizia europea con sede all'Aia.

Gerald Hesztera, responsabile delle comunicazioni aziendali Europol ci da alcuni dati:

"C'è stato un aumento: sfortunatamente, si sono verificati 205 attacchi l'anno scorso. Si tratta di un aumento quasi del 45 per cento rispetto al 2016. Sono state uccise 68 persone l'anno scorso, mentre oltre 800 persone sono rimaste ferite in questi attacchi terroristici. La minaccia quindi esiste ancora. La tendenza che abbiamo osservato è che questi attacchi sono commessi da "lupi solitari" spesso radicalizzati via internet o tramite predicatori radicali".

I fascicoli terroristici passano da Europol a Eurojust, che facilita la cooperazione giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'UE.

Qui rappresentanti nazionali ed esperti si riuniscono e sempre qui i funzionari delle forze dell'ordine possono richiedere un mandato di arresto transfrontaliero.

Euronews ha chiesto a Frederic Baab, presidente della squadra antiterrorismo, perché la Francia ha richiesto il sostegno di Eurojust dopo gli attacchi a Parigi a novembre 2015.

"Sin dall'inizio si è visto che un certo numero di Stati membri, ma anche paesi terzi, sarebbero stati colpiti da questi attacchi. E così l'unica agenzia, l'unico meccanismo di cooperazione giudiziaria che potrebbe garantire questa cooperazione a livello europeo in un quadro multilaterale, è stato Eurojust. Il risultato di questa indagine, che è ancora in corso, è che attraverso l'intermediazione di Eurojust abbiamo ottenuto la consegna di 3 sospettati in Francia: 2 che sono stati detenuti in Austria e un terzo che è stato arrestato. in Germania".

Il procuratore capo di Parigi ci rivela quale lezione ha imparato il suo dipartimento.

"Ci ha perme sso di rinforzare la nostra politica criminale, indurendola nei confronti dei terroristi jihadisti, specialmente quelli che sono andati a combattere in Siria. Ci siamo concentrati sui foreign fighters che hanno combattuto nelle fila di Deach e abbiamo inasprito l'attitudine verso le donne nei loro giudizi in sede penale. E poi abbiamo riconsiderato il nostro apporccio, cercando sempre di prenderci cura delle vittime.

il 20 giugno il Parlamento europeo e gli stati membri hanno raggiunto un accordo sulla riforma di Eurojust.

"I dati a noi pervenuti dalle indagini penali rimangono al sicuro presso Eurojust - assicura Ladislav Hamran, presidente dell'agenzia-. Avremo una nuova struttura di governance e una migliore cooperazione con i nostri partner, come Europol, Frontex e la futura procura europea".

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