Yemen, assalto a Hodeida: 600.000 civili in trappola

Yemen, assalto a Hodeida: 600.000 civili in trappola
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Di Stefania De Michele
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La coalizione saudita sferra l'attacco alla città portuale, roccaforte dei ribelli sciiti. Secondo le organizzazioni umanitarie, è la peggiore crisi umanitaria mai avvenuta.

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La peggiore crisi umanitaria al mondo, così è stata definita l'emergenza in Yemen: oltre 8 milioni di persone rischiano di morire di fame nel Paese, teatro di uno scontro feroce tra Arabia Saudita e Iran.

Le forze della coalizione saudita hanno lanciato un attacco al porto di Hodeida, controllato dai ribelli Houthi sostenuti dall'Iran. Lunghe file di disperati attendono in città le loro razioni di cibo, acqua e farmaci. Sulle rive del Mar Rosso, Hodeida è stretta nella morsa dei cacciabombardieri e delle navi dell'alleanza guidata da Riad mentre le truppe avanzano dal sud del paese.

Secondo le organizzazioni umanitarie, in città sono intrappolati 600.000 civili: l'Onu sostiene che, tra centro e quartieri periferici, sono presenti 300.000 bambini. Nei piani delle forze saudite, la conquista del porto taglierebbe l'80% delle linee di rifornimento al fronte ribelle, costringendolo a retrocedere nella zona di Sana'a e a negoziare. Come denuncia da tempo Amnesty International, il conflitto - iniziato ufficialmente nel marzo del 2015 - colpisce indiscriminatamente la popolazione civile: in poco più di tre anni si contano oltre 6.000 morti ufficiali, 600 solo negli ultimi giorni

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